L’ideona arriva alle ore 9.25, prima che si sia conclusa, a tutti gli effetti, la prima mezz’ora lavorativa della giornata. Lo spunto me lo dà la segretaria Cilàn che, al di là di ogni previsione, entra nella nostra stanzetta esclamando:
“Domani e dopo domani avrai tutto l’ufficio per te, sarai sola, io ho due giorni di ferie.”
“Ma come Cilàn, tu?”
Lei? Cilàn? Due giorni di ferie? Cosa mi sono persa?
“Sì, per contratto devo prendere un tot di giorni di ferie all’anno. Sono tanti ma devo prenderli per forza. Tutti.“
Ah ecco, ora ti riconosco.
“Ma…cosa intendi precisamente per sola…io e LUI?”
“No, lui non ci sarà, è fuori fino a lunedì.”
“Ah. Sola…” sorrido.
“E quelli dell’ufficio AEIOU-Y si sposteranno in fiera per tutta la settimana, così come i ragazzi di fronte. Sarai sola.”
“Sola?” ora realizzo. Per due giorni.
Ed è lì che nasce, appunto, l’ideona.
“Ma, aspetta Cilàn, tu che di queste cose (leggi come: “insensate prassi da ufficio”) te ne intendi, credi che sia impensabile…cioè, credi che sia rischioso…sì insomma…pensavo che…cioè.. io faccio ogni giorno 4 ore di treno, lo sai no?, regionale, due ad andare e due a tornare…e così, stavo pensando, no? Ma, secondo te, ha senso che, magari, provassi a chiedere a LUI…ecco…di poter…. lavorare da casa nei prossimi due giorni il lavoro ne guadagnerebbe qualitativamente e quantitativamente in fondo sarebbe solo una cosa piccola io devo lavorare al computer e quindi se il computer non è quello dell’ufficio ma è quello di casa poco cambia anzi mi troverei meglio e sarei più produttiva e riuscirei a completare la ricerca e anche a leggere quel dossier di duecentocinquanta pagine e anch-“
“Io, fossi in te, non lo chiederei.”
“E dai, Cilàn…ma tipo che è vietato non presentarsi in ufficio?”
“No, non saprei. Ma io non lo chiederei.”
“….”
E ok, Cilàn è Cilàn. Cosa mi aspettavo? Però non ci si ferma davanti a un no, giusto? ‘Chè se si fossero fermati al no dei genitori, i Goonies, mica avrebbero mai trovato il tesoro di Willy l’Orbo!
Così decido di fare ancora un tentativo e, alle 10.36, mi affaccio all’ufficio-di-là.
“Ehm, ragazzi, posso esporvi una mia curiosità? Ma così, giusto per fare due chiacchiere, è chiaro..( anche se alle 10 di mattina, le chiacchiere non sono previste, per regolamento!). Vi è mai capitato di chiedere qui, sì, insomma, a LUI, di poter lavorare da casa?”
La risposta dell’ufficio-di-là è la solita: strabuzzano gli occhi.
“Ok, come non detto.” Abbozzo un sorriso, pensando al posto più vicino in cui andarmi a sotterrare.
“No, aspetta Doduck, è che qui per chiedere di potersi assentare, anche per un solo giorno, è prevista una lunga prassi, a meno che non ci si ammali, ma in quel caso serve un certificato. Però essendo tu una stagista, forse…mah, io fossi in te un tentativo di richiesta lo farei!“
L’hai detto davvero, Terin? Oh, io lo sapevo, lo sapevo che tu avevi qualcosa che gli altri non hanno! Lo si capisce dal tuo sorriso, dai tuoi modi sempre gentili…in te è ancora accesa la luce della “speranza”! Brava Terin, mi raccomando, non cedere a questo mondo triste e crudele, continua a credere che si possa realizzare qualcosa di migliore…
“Magari facciamo così, tu gli prepari una mail, poi mi giri la bozza, così io mi consulto con gli altri qui, e ti diciamo se può andare.”
“Oh, grazie Terin. Grazie.”
In squadra anche gli altri cominciano a funzionare meglio. Io preparo la bozza in pausa pranzo e loro fanno gruppo, condividono ciascuno le proprie esperienze e i propri errori commessi “in campo: richieste via mail” e mi fanno una revisione dettagliata in modo che io possa eliminare dal testo tutto quello che lo infastidisce a priori, ma anche tutto quello che lo infastidirebbe, o lo infastidirà, o potrebbe infastidirlo.
Alle ore 17 in punto rimane poco: due righe di testo in cui io, senza tanti fronzoli e scusandomi in anticipo se la proposta risulterà fuori luogo, chiedo di poter lavorare da casa, domani.
Alle 17.01, mano sul mouse, chiudo gli occhi e clicco su “Invio”.
Alle 17.02 arriva, puntuale e inesorabile, una mail di risposta dal testo bianco.
LUI, si è preso la briga di compilare solo l’oggetto: NO.
Un pensiero riguardo “L’ideona”