Pubblicato in: CV, Portfolio

Pilush

Pilush è uno dei motivi per cui scrivo questo blog. È il fortunato ragazzo che ha l’onore di vivere con me e di prepararmi la cena ogni sera, stirarmi le camicie, fare la spesa per casa, occuparsi delle pulizie e delle bollette, svegliarsi insieme a me all’alba, prepararmi la colazione e il pranzo al sacco e aspettarmi la sera prendendosi anche tutte le sfuriate legate al mio stress-lavoro-correlato (di cui ho già accennato parlando di “rischio”). Insomma, Pilush è il motivo per cui le femministe di tutto il mondo possono essere orgogliose di me!

Comunque, non è che Pilush non abbia un lavoro. Intendo, un suo lavoro, oltre a questi che fa per me. È che Pilush appartiene a quello strano e difficile gruppo chiamato “freelance”, ovvero lavoratori senza sede e senza orari che poi di solito, fra una cosa e l’altra, finisce che lavorino 24h su 24 e facciano di tutto.

Pilush è tipo il mio angelo custode. Se ho un problema, o ho bisogno di qualcosa, o non riesco a capire qualcosa, o è finito il tonno, ci pensa Pilush e risolve tutto. Il che, per una che si trova diciotto ore al giorno fuori casa, è una gran cosa!

Pilush è uno dei motivi per cui scrivo questo blog, dicevo, perché Pilush ha solo un difetto: si distrae facilmente. Anzi, “distrae” è un po’ un eufemismo, diciamo che Pilush si assenta proprio, comincia a vagare con la mente, si isola, se ne va, via, lontano, e per dei minuti è capace di non sentire proprio più nulla.

Capirete che questo atteggiamento, già non facile da accettare per una qualsiasi donna, diventa molto pericoloso e a rischio scontri se la suddetta donna è una che passa l’intera giornata fuori casa e che rientra la sera desiderosa più che mai di raccontare ogni fatto accaduto, o persona incontrata, o sopruso subito, o riflessione fatta nelle ore di assenza. Insomma, io torno a casa, mi siedo a tavola e comincio a parlare a macchinetta e Pilush, mentre mi serve zuppe, frittate, patate e polpettoni, difficilmente riesce a starmi dietro.

Così io mi arrabbio. E lui si arrabbia più di me, ché “quando è troppo è troppo”, ché “non sei mai contenta”, ché “qualcosa devo pur selezionare, mica posso darti retta sempre e tenere a mente tutto!”

E in effetti non ha tutti i torti…

Da quando ho iniziato a scrivere però – non ci crederete – lui legge e segue tutto. Non si distrae, non si perde mezza parola, divora i post nel momento stesso in cui escono. Si appassiona alle mie vicende quasi come se non fossi io, memorizza in automatico dove vado, cosa faccio e cosa penso, così quando arrivo a casa possiamo chiacchierare del più e del meno, ché tanto tutto il resto lui già lo sa.

Ora, io non vorrei essere troppo azzardata, ma oserei quasi dire che un blog, da questo punto di vista, potrebbe essere la soluzione ideale a molte crisi di coppia. Basta con “tu non mi ascolti”, “a te non importa niente di me”, “dai, allora, ripetimi cosa ho detto!”, ma basta anche con anniversari, onomastici e compleanni dimenticati e basta con concetti incomprensibili chè gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere e la distanza è irriducibile.

La distanza si riduce eccome! Basta scriversi!

Sì, so che suona strano nel secolo 3.0, ma tant’è. Provare per credere…

esprimerlo a parole

Ah, Pilush…. stasera mi andrebbe una carbonara, che ne dici? 😉

Autore:

Stagista a tempo pieno. Giura che non se lo meritava.

40 pensieri riguardo “Pilush

  1. Pensa che subito avevo letto “stragista” a tempo pieno e mi stavo preoccupando 😉
    Non conoscevo il tuo blog ed è stato un piacere scoprirlo, per cui poco per volta mi leggerò le tue avventure.
    Sai che mi ritrovo molto nella tua presentazione? La persona che mi sopporta ogni giorno arriva a casa prima di me, cucina per me che adoro mangiare ma sono un disastro ai fornelli, ma purtroppo ha uno span di attenzione molto ridotto, per cui alle volte io parlo parlo parlo parlo e lui chissà dov’è con la testa…
    Piacere di averti scoperta 🙂

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  2. Nonostante tutte queste ore fuori casa e le tue vicende lavorative, leggo e sento nelle tue parole molta energia e positività.
    In merito al motto del tuo blog” lo stagismo…” io la vedo così ” lo schiavismo è il primo e ultimo passo attraverso il quale conquistano il mondo”, ma credo che la tua frase già contenga dell’ironia. O no?

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