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La conquista del mondo – Fase 2

Emil e Satti sono super trendy, super chic, super wow e super dietetiche. Saltellano su e giù per i corridoi colorati della loro agenzia, indossando gonne alla moda e parlando incessantemente al cellulare. Sorridono a tutti. Durante le pause caffè tirano fuori dal cassetto della scrivania biscottini “vegetalimabuonilostesso” da offrire ai colleghi e quando ricevono qualche cliente raggiungono livelli di gentilezza, ascolto, dolcezza e coccolosità che in confronto Madre Teresa era una tamarrona.

Insomma, Emil e Satti sono – se possibile – anche più schizzate di quello che si poteva intuire dalla loro prima telefonata.

Satti ha appena concluso un’importante fase della sua vita che ha inciso sulla sua crescita e sulla costruzione del suo essere donna ed individuo che si muove nel mondo, e ora si appresta a cominciare una fase nuova, canalizzando in sé e intorno a sé energia positiva che possa accompagnarla nel suo percorso futuro che potrà essere impervio ma sicuramente luminoso. Insomma. È appena stata mollata dall’uomo con cui stava da dieci anni – forse tradita, ma ho ancora pochi elementi per poterlo dire – così ha fatto bagagli e scatoloni e preso tutto, si è trasferita, da sola, in un appartamento piccolo e angusto ma “con tante finestre da cui entra la giusta luce per il processo di rinascita”.

Emil pare abbia vissuto dieci vite. Indipendentemente da quale sia l’argomento del discorso, l’oggetto della conversazione o la persona in questione, due cose sono certe:

1. Lei c’era; o aveva un amico che era amico di; o aveva un parente che era solito avere contatti con; o, a tal proposito, le era successo di; o, al riguardo, le viene in mente che…

2. Lei vorrà raccontarlo.

I racconti di Emil hanno dell’inverosimile, ma nessuno osa mai interromperla o porre domande per paura di essere travolto e inesorabilmente stordito dal suo inesauribile flusso di parole.

Con le parole, in generale, sia Emil che Satti, ci sanno fare. Fa parte del loro lavoro. Hanno un ampio repertorio di argomenti di conversazione adattabili ad ogni occasione, in modo che l’incontro con qualsiasi cliente possa risultare simpatico e piacevole e che lui, poi, tra un latte di soia, e un sorrisone, sia portato a scegliere loro, se non su basi concrete, almeno per una questione di karma.

Per quanto mi riguarda, al karma e al latte di soia, preferisco poche parole davanti a una bistecca. Ma temo che il Grande Capo abbia già pensato per me a un percorso formativo ad hoc che mi permetta di risolvere questo problemino e di entrare a far parte, in piena regola, della cerchia delle Donne Ridens. Aiuto.

A proposito, un Grande Capo c’è anche qui. Niente a che fare con il Temibile Romtas, al quale quasi ripenso con un po’ di nostalgia (la stessa con la quale penso a Cilàn e ai suoi, poi non tanto male, bastoncini di mela). Un Capo Ridens, naturalmente, ma che – come le migliori persone sorridenti – riesce a dare delle terribili stoccate mimetizzandole tra una battuta e l’altra.

La prima stoccata, per l’appunto, è arrivata perentoria il giorno stesso in cui Emil e Satti, pigolando, mi hanno accompagnato nel suo ufficio per le presentazioni, mollandomi lì affinché “potessimo chiacchierare un po’”:

“Allora, Doduck, ci sembri proprio la persona giusta per noi.”

“Ehm, sì, me lo hanno detto.

“Il lavoro sarà duro, richiederà impegno e massima disponibilità, ma sarà anche appagante e offrirà molte soddisfazioni.”

“Ehm, sì, mi hanno detto anche questo.”

“Noi siamo un’agenzia colorata, allegra e felice. Non potrai non trovarti bene qui.”

“Ehm, sì, lo vedo.

“E poi c’è molta possibilità di crescita qui con noi, professionale intendo,..”

“Ehm, sì.”

“…ma anche personale, in realtà. C’è una buona energia qui.

“Ehm, l’ho notato.”

“E tu sembri proprio perfetta. Praticamente, ti sentiamo già una di noi!”

“Ehm, grazie.”

“Bene Dodcuk, allora, se non c’è altro, per noi puoi cominciare da lunedì. Ci vediamo alle 9, qui.”

“Ehm, …”

“Ah. Doduck. Un’ultima cosa. Sai che ci sono sempre un sacco di cavilli burocratici…”

“Ehm, sempre?”

“E tempi lunghi e tasse da pagare e dispersione di energia….

“Ah, già. L’energia.”

“Quindi ecco, per il momento,…”

“Sì?”

Ho pensato che il tuo possa essere uno stage.

“Ah.”

“Ma non preoccuparti, sarà tutto molto bello…

paperino

Autore:

Stagista a tempo pieno. Giura che non se lo meritava.

32 pensieri riguardo “La conquista del mondo – Fase 2

    1. Essendo lui il Grande Capo, credo sia meglio se io rinunci a ogni possibile “vaffa” e anzi mi prepari magari una tematica tisana zen, ripetendomi, naturalmente, che “lo stagismo è solo il primo passo per”… 😉

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  1. Che delizia assoluta, no ma davvero eh?
    Sarebbe un pò come corteggiare qualcuno, portarlo all’altare e poi davanti alla chiesa dire “no beh ma comunque non è che volevo impegnarmi così tanto…”.
    Sarà il fatto che io sono vegetariana e non vegana che non mi fa sorridere ad ogni cosa? Ho un bottone spesso incastrato nel vaffa random….

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  2. Pingback: Puad – Doduck

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