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Saper essere convincenti

Da circa un anno curiamo un progetto per un cliente con sede a trecento km da Lavorandia, cliente molto ostile per di più, che per ogni sopralluogo e valutazione vuole avere qualcuno di noi presente in loco in modo da poterlo spremere di persona e seduta stante, al sorgere della minima criticità.

Di solito è uno dei tre capi a immolarsi per la causa, ché per pezzi così grossi questo e altro, e ogni tanto serve anche metterci la faccia. Una certa faccia.

Beh, ieri invece qualcuno ha deciso che la faccia, tutto sommato, ce l’avrei potuta mettere anche io. E la cosa è andata più o meno così:

⁃ Doduck, chiedi a Puad di prenotarti un treno. Domani andrai tu. Da sola.

⁃ Io? Un attimo, capo Ridens. Devo ancora riprendermi dal rientro dalle ferie, è un momento delicato questo. Lo capisce, no?

⁃ Eddai, Doduck, non ci provare.

⁃ E poi, scusi, perché io? Cioè, perché “da sola”? Conosce il cliente, la sua ostilità, no? Cosa potrei mai andargli a raccontare io? Non conosco neanche bene il progetto.

⁃ Il progetto è già a buon punto, è stato tutto deciso.

⁃ E allora?

⁃ È un progetto molto grosso.

⁃ Certo, lo so.

⁃ È così difficile gestirlo a distanza.

⁃ Immagino, Capo Ridens. Ma…

⁃ Capisci che io non posso continuare a fare avanti e indietro per controllare ogni cosa?

⁃ Oddio, e come crede che potrei farlo io??

⁃ Ma no, Doduck, che dici! Neanche tu potrai.

⁃ Ah.

Tu mi servi qui.

⁃ Ecco.

⁃ Per questo domani devi andare lì.

⁃ Beh…non fa una piega…

⁃ Doduck, domani devi andare lì per trovare un gruppo di persone del posto che siano disponibili a seguire i lavori.

⁃ Io? Lì? Persone? E dove dovrei trovarle, scusi?

⁃ Ah questo non lo so Doduck. Veditela un po’ tu. Parla con qualche associazione, metti un annuncio, trova un gruppo di pensionati annoiati. Sì insomma, non serve che abbiano particolari qualifiche, ma solo che siano persone con del tempo da perdere, che possano supervisionare il tutto e tenerci aggiornati, mentre noi siamo lontani.

⁃ Un attimo. E come dovrei convincerle? Non mi sembra una proposta così allettante.

⁃ Non lo so, Doduck. Sono sicuro che saprai mantenere la calma ed essere convincente. Buon viaggio!

⁃ Aspetti un attimo, mi dica almeno che budget abbiamo a disposizione per queste persone. Ammesso che io le trovi.

⁃ No Doduck, siamo già fuori budget per questo progetto. Facciamo che cerchi dei “volontari”, ok? Va Doduck, e sii convincente. Buona fortuna!

E così oggi mi sono svegliata all’alba, sono salita sul treno diligentemente prenotatomi da Puad e ho attraversato tre regioni per raggiungere il luogo designato. Avevo appuntamento a mezzogiorno con l’unico contatto trovato dopo ore di ricerche. L’unico disposto a darmi udienza, per lo meno.

Sono arrivata con 50 minuti di anticipo e mi sono seduta da sola al tavolino di un bar, sorseggiando un potentissimo Crodino e mordicchiando patatine fritte portate alla bocca con la punta delle dita, cercando di darmi un tono che convincesse prima me e poi i possibili avventori.

Alle 12 in punto il mio contatto si è presentato. Un uomo in giacca e cravatta, sulla settantina (sono i peggiori). Sulla faccia una smorfia contrariata da non crederci. Anzi no, a pensarci bene, avrei proprio potuto crederci.

Prima che finissi di deglutire, lui – il contatto – ha iniziato a dirmi che era un’idea assurda. Che lì sono già tutti scettici sul progetto e tutti poco collaborativi e che “lei, signorina, si rende conto, vero, che senza soldi non si ottiene niente? E che nessuno, neanche il più stupido, qui sarebbe disposto a lavorare gratis?”

E sì, io purtroppo me ne rendo conto. E, in effetti, non avrei neanche voluto essere qu…ehm, – convincente Doduck, sii convincente – “mi creda, se riuscirà ad aiutarmi indicandomi qualcuno, io farò di tutto perché venga riconosciuto un qualche compenso a queste persone, non in denaro magari, ma una qualche ricompensa, un premio, non so….un pasto, potrei preparare loro dei biscotti! Insomma, penserò a qualcosa, la prego.”

“Sì, ma poi quanti ne vuole? E di che età?”

“Oddio, non lo so, …”

“E come la mettiamo con l’assicurazione?”

“Ehm…crede che potremmo pensarci in un secondo momento?”

“Ma come “in un secondo momento”? E i turni? Chi gestirà i turni?”

“Gliel’ho già detto che si tratterebbe di prendere parte a un progetto bellissimo?

“Signorina, suvvia,…”

⁃ convincente Doduck, convincente- La prego signore, vengo anche io da mesi di lavoro sottopagato e senza garanzie e, oddio, sono stata una stagista per un sacco di tempo, troppo tempo, lei lo sa questo? E ora ho un apprendistato, mi capisce, che è più o meno la stessa cosa, come non avere niente, ma con vincolo di tre anni. E nessun giorno di ferie extra, lo capisce? E capi cattivi, molto cattivi, così cattivi che neanche se lo immagina e che oggi mi hanno spedito qui, contro la mia volontà. Cattivissimi. La prego, la prego, non mi faccia tornare indietro a mani vuote. La preegooo.”

“Ehm, ok signorina, non si agiti così,..”

“Ok?”

“Credo che forse, …cioè, magari,…potrei provare a parlare con qualcuno e farle sapere qualcosa nei prossimi giorni.”

“Dice davvero? Oddio, grazie! Grazie!”

“Aspetti, dove va? Non ho detto che si può fare. Ho detto che proverò a proporre la cosa un po’ in giro.”

“Grazie! Grazie! Arrivederci! Grazie!”

Pronto, Puad? Sì, già fatto. Sì, sì, tutto alla grande. Certo. Nessun problema, ti dico. Ora prenotami un treno di ritorno. Il primo disponibile!

 

Autore:

Stagista a tempo pieno. Giura che non se lo meritava.

18 pensieri riguardo “Saper essere convincenti

  1. Doduck sei troppo forte! Ma le persone volonatarie con premio futuro in biacotti alla fine le avete trovate x davvero? Certo oggi il mondo del lavoro é così diciamo che siamo tutti volontari tanto per tirare a campare mica servono i soldi! Scherzi a parte bravissima io mi sarei data malata!

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    1. Ehm, per ora il mio “contatto” è sparito e non sta più rispondendo alle mail. Ma voglio credere che presto mi contatterà per dirmi di aver trovato un centinaio di baldi giovani che non vedono l’ora di mettersi al mio servizio. Sono fiduciosa! ;-D

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  2. La vena comica è sempre perfetta, vedo…
    Come va? Finite le vacanze cerco di riprendere anch’io (vacanze è un termine molto sovradimensionato) e ricomincio le letture. Un bel modo di raccontare come sempre, e il dialogo col capo sembra quasi scritto da Jannacci: “Eh, se me lo dicevi prima…”.
    “Ma prima quando?”.
    “Prima! Se me lo dicevi prima…”.
    “Ma a me il lavoro serve adesso…”.
    “Eh, ma bisogna saperlo prima che il lavoro dopo non c’è”.

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