Pubblicato in: Istanze, Portfolio

Non è una questione etica.

Bene, è definitivo. Io detesto i fumatori. E no, non è una questione etica. Ok? Lo ripeto perché sia chiaro: NON – È – UNA – QUESTIONE – ETICA.

Io detesto i fumatori per la loro prepotenza.

Eh sì, oggi è anche una di quelle giornate in cui detesto molte altre cose, in effetti. Detesto il fatto di essermi dovuta svegliare all’ora decisa dalla sveglia, di aver dovuto raggiungere l’ufficio a piedi, di aver dovuto vedere gente per strada, fuori e dentro l’Azienda Ridens, insomma, una di quelle giornate in cui sono elettrica e in cui – ve l’ho già detto – è meglio starmi alla larga.

Però, mannaggia, posso assicurarvi che, nonostante la mia intolleranza di base verso il genere umano, IO ODIO PIÙ DI OGNI ALTRA COSA I FUMATORI e li odio per la loro innata e del tutto ingiustificata convinzione di essere padroni del mondo. L’etica non c’entra. Si tratta di una questione pratica, piuttosto.

Ma porca misera. Ma chi diavolo ha stabilito, per esempio, che io mi debba respirare il loro fumo? Chi ha deciso che io debba respirare quel fumo mentre passeggio, solo perché un fumatore mi cammina davanti? O mentre finisco di pranzare nel cortile aziendale, solo perché un fumatore è già arrivato al caffè? Mi sembra evidente che si tratti di prepotenza bella e buona. Pura e semplice convinzione di potersi prendere delle libertà, in quanto fumatore, che non ci si prenderebbe in nessun altro caso.

E voi potrete dirmi che tanto tutti noi respiriamo già molto altro schifo nel mondo e che non ci si può far niente e ok, avete ragione, e so anche che qui si potrebbe aprire tutto un altro dibattito su tutto quello che i nostri polmoni subiscono ogni giorno, e sull’inquinamento, e sui filtri antiparticolato, e sulle scie chimiche, e perdersi in ragionamenti e valutazioni etiche e morali, ma non mi interessa, è chiaro? Io oggi voglio proprio e solo inveire contro i fumatori. Ve lo ripeto.

Stupidi fumatori, è così: oggi mi rivolgo proprio a voi. Volete fumare? Bene! A me non frega niente – giuro – di questo, o delle vostre abitudini, o della questione salutare e compagnia bella. Voglio solo capire chi vi abbia fatto mai intendere di avere il diritto di farlo sotto al mio naso! A me, per dire, il fumo fa starnutire. E poi mi piace l’odore di bucato pulito, faccio fior fior di lavatrici per avere un buon profumo, ok? Chi siete voi per decidere che la mia maglietta, invece che di Coccolino, debba improvvisamente puzzare di fumo? E in virtù di cosa?

Di una totale presunzione dei fumatori di potersi prendere libertà che non ci si prenderebbe in nessun altro caso. Vi è chiaro il punto? Farò un breve esempio per chi fosse particolarmente ottuso o stesse ancora pensando che questa sia la solita critica al catrame nei polmoni, la solita riflessione sul fatto che “è più una questione di status symbol” e che in fin dei conti “ognuno è libero di fare ciò che vuole”: non è che se a me piace – che ne so – la Musica Reggae, allora mi permetto, in ogni momento, di spararla a tutto volume nelle orecchie di chiunque, o penso di poter costringere tutti ad ascoltarla con me, o credo sia legittimo interrompere qualsiasi attività di gruppo perché devo fare “la Pausa Reggae”, vi sembra?

Perché allora i fumatori non capiscono l’assurdità di questo loro atteggiamento? E perché tutti noi altri, che nella vita ci indigniamo per molto meno, di fronte alla categoria non abbiamo più impulsi, nessuna rabbia, come se fossimo anche noi assuefatti al loro vizio?

E, a proposito di libertà prese senza nessuna concessione, c’è un altro atteggiamento degli esseri fumanti che – se possibile – mi urta più del fumo nel naso e più di ogni altra cosa sulla faccia della Terra: l’assurda (ASSURDA) convinzione che il mozzicone possa essere gettato ovunque.

Stupidi fumatori, è dall’alba dei tempi, da quando Eva raccolse la banana ad Adamo, che abbiamo stabilito che le cose non si buttano per terra, siete d’accordo? È una cosa che ci insegnano fin da bambini, giusto?

Sì, giusto. E so che lo sapete. Perché tutto il resto ve lo tenete stretto anche voi, o piuttosto lo accompagnate al bidone dell’immondizia. E allora perché? Per quale stramaledetta ragione solo i mozziconi di sigaretta possono avere legislatura a sé? Per quale motivo credete che qualsiasi marciapiede-strada-giardino-cortile possa esserne tempestato? Perché, anche se per il resto della vostra vita siete persone tendenzialmente educate, nel vostro essere fumatori perdete ogni lucidità? E perché date per scontato che a nessuno possa neanche venire in mente di dire qualcosa in merito? Ve lo dico io perché: perché intorno ai fumatori aleggia questa omertà che vi concede di fare i prepotenti e di credere che tutto vi sia lecito, che nessuna buona creanza valga per la vostra categoria.

Io vi detesto, fumatori.

E ripeto: non è una questione etica. Quelle le lascio alle persone serie. Tipo Satti, che ci sfrantuma i maroni con il suo veganismo e poi se ne va in giro col suv.

fA-p7dceGiw

Autore:

Stagista a tempo pieno. Giura che non se lo meritava.

60 pensieri riguardo “Non è una questione etica.

  1. Sono d’accordo su tutto: li chiuderei in una camera a gas (a base di nicotina, ovviamente) e farei mangerei loro tutte le cicce trovate per strada.
    Fotte un cazzo se è un vizio: nessuno li ha costretti a iniziare.

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    1. Ahah, ma il problema in Satti – a mio parere – non è l’essere vegana, bensì il vantarsi di essere vegana-green-ecosostenibile per poi andarsene in giro con un suv euro0 fregandosene di tutto! Lunga vita ai vegani seri! 😉

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  2. Quando vado a piedi in stazione per andare al lavoro e mi trovo di fronte qualcuno che va in stazione e fuma, allungo il passo per superarlo; quando parlo con un fumatore mi tengo un po’ a distanza, di modo che non respiri il fumo; per quanto riguarda le cicche sparse in giro ti dò pienamente ragione.
    Buon pomeriggio. 🙂

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  3. Credo che il problema vada oltre la faccenda del fumo pur ben calzante, E’ pieno di gente che considera il mondo esista a suo esclusivo uso e consumo e di poter fare il proprio porco comodo come se vivesse su un’isola deserta. Io li d e t e s t o. Ne ho fatto cenno nell’articolo “stare meglio”.

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  4. Pensa che io non ho mai sopportato l’odore del fumo, tanto che potremmo chiamarla un’intolleranza. Quanto ai mozziconi per terra, la multa dovrebbe essere immediata e salatissima. A parte la maleducazione, quelli sono veleno puro – compresa una piccola quantità di polonio, che è notoriamente radioattivo…

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  5. Beh, come benvenuto a una nuova lettrice, ex fumatrice, non c’è male! Da ex capisco il disagio di chi non fuma ed è costretto a subire gli effluvi nocivi degli altri. Ora anche io non lo sopporto, ma avendolo fatto per molti anni, sono un po’ più tollerante…..
    Ciao Doduck

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  6. Grazie per l’ironia tagliente che mi ha fatto sorridere spesso! Mentre leggevo del “rimedio Reggae” mi venivano in mente tutti i ragazzini di Palermo che anche alle sei di mattina, sul treno, tengono per ore musica (alquanto discutibile) a tutto volume; quindi non la troverei una soluzione così assurda! Ahahah condivido pienamente quanto hai scritto!

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