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La febbre del sabato sera

“Pronto Doduck, sono Capo Supremo,..”

“Oddio. Buongiorno, cioè, buonasera. Cioè, Capo Supremo, ma lei lo sa che ore sono?”

“Sì Doduck, lo so, e – credimi – non ti avrei mai chiamata alle dieci di sabato sera. È che c’è un problema.

“Mannaggia. È colpa mia?”

“Ma no Doduck, tranquilla. È solo che io e Emil abbiamo una trasferta prevista fra due giorni. Dobbiamo raggiungere questa azienda a 500km da Lavorandia per presentare il progetto a cui stiamo lavorando da mesi,..”

“Ah, sì, ora ricordo. Ho sentito Puad prenotarvi l’albergo.”

“Eh, sì. Dovremmo partire lunedì pomeriggio. Il problema è che Emil ha la figlia con la broncopolmonite e non può lasciarla per nessun motivo.”

“Capo, ma la figlia di Emil ha vent’anni,..

“Sì, ma rimarrebbe da sola, in casa, sotto antibiotico, con la febbre e con il cane, e lei è la mamma, insomma, non se la sente: ha annullato la partenza.”

“Ah. Capisco…”

“E Emil avrebbe dovuto presentare il progetto a tutti i componenti dell’azienda che ci ospiterà. Sono giorni che prepara il discorso.”

(Oddio, non lo dica…)

Un bel discorso, te lo assicuro.”

(Non lo dica, non lo dica…)

Un lungo discorso in cui io non mi avventurerei per nessun motivo al mondo, anche perché – lo sai, no? – io odio parlare in pubblico,…”

(Non lo dica…)

“Così ho pensato che, magari, ecco, potresti venire tu a fare la presentazione.”

(Ecco. L’ha detto.)

“Beh, io, oddio,… sono lusingata – mi creda – dal fatto che lei abbia pensato proprio a me, ma non so se…”

“Hai ragione Doduck, devi scusarmi per questo poco preavviso, ma ci tireresti davvero fuori da un bell’impiccio, te ne sarei davvero grato.”

“Ma scusi, Capo, non può venire Satti?”

“Satti? Per favore, Doduck. Tanto varrebbe allora alzare direttamente bandiera bianca, così ci risparmiamo il viaggio.

“Mannaggia.”

“Sai meglio di me che Satti è del tutto irragionevole, fuori dal mondo, schizzata.”

“Ok capo, è chiaro. Ma scusi un attimo, ammesso che io possa venire, così, su due piedi, che devo fare? Chiamo Puad, a quest’ora, per prenotare un treno?”

“Non preoccuparti Doduck, ho già organizzato tutto. E poi andremo in macchina che è più conveniente. In fondo sono solo dieci ore tra andata e ritorno.”

“Ah, magnifico,..”

“Allora è un ? Grazie Doduck, ci salvi davvero. Grazie.”

“No, un attimo Capo. Mi dica almeno di cosa dovrò parlare, devo preparare qualcosa?”

“Che stupido Doduck. Ma certo, chiedo subito a Emil di girarti la sua presentazione. Sono diversi giga ma dovremmo riuscire a passartela entro stasera, così hai almeno la domenica per memorizzarla. Ok?”

“Mannaggia.”

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Autore:

Stagista a tempo pieno. Giura che non se lo meritava.

74 pensieri riguardo “La febbre del sabato sera

  1. “…Il problema è che Emil ha la figlia con la broncopolmonite e non può lasciarla per nessun motivo.”

    “Capo, ma la figlia di Emil ha vent’anni,..”

    […]

    “Un lungo discorso in cui io non mi avventurerei per nessun motivo al mondo, anche perché – lo sai, no? – io odio parlare in pubblico,…”

    Qui è riassunto tutto il fancazzismo.

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          1. La prossima volta togli fuori qualche scusa e che se la sbrighino da soli.

            – “Eeeeeeeeeh mi piacerebbe tanto ma il gatto sta malissimo e poverino non posso proprio lasciarlo a nonna, che oltretutto ha la bronchite e l’alluce valgo e non può camminare e se la lascio sola c’è il rischio che mi vengano i capelli bianchi e poi come faccio ad andare così a lavoro?”

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      1. Se ha senso dar consigli in un momento come questo, suggerirei di finire il lavoro di memorizzazione entro sera e dormire il più possibile prima del momento fatidico. Il problema, infatti, è arrivare alla presentazione il più possibile rilassati.

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  2. Ci vorrebbe una rivoluzione preferibilmente pacifica, alla Ghandi! Se i giovani si svegliassero! Ma in maniera intelligente, se facessero qualcosa di più costruttivo che spaccare vetrine di negozi …Magari un giorno accadrà!

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