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È così che è andata

Dunque. So che in centinaia,… che dico? Migliaia, morite dalla voglia di sapere come sia finita la trasferta improvvisata dei giorni scorsi.

Ebbene, signori e signore, sono qui per dirvi che, alla fine e al contrario di ogni previsione razionale, è andata.

È andata che l’azienda a cui dovevamo presentare il progetto ha avuto la bellissima idea di ospitarci in un lussuoso agriturismo con ogni sorta di comfort, caldo, accogliente e con l’odore di Natale che si respirava in ogni angolo, con buffet e banchetti dei più meravigliosi e con ogni tipo di benefit a disposizione, che neanche una trasferta di Chiara Ferragni.

È andata che la mia camera era dotata del letto più gigantemente stratosferico che io abbia mai visto, con sei cuscini, il piumone più soffice del mondo e un materasso che, da solo, faceva provincia. Roba da rotolarcisi dentro tutta la sera. Roba da spalmarcisi a quattro di bastoni, roba da saltarci sopra senza ritegno e tuffarcisi di testa. Insomma, avete capito, no?

È andata che in bagno avevo una vasca con idromassaggio, in cui sono stata immersa per 45 minuti, ascoltando musica in filodiffusione e provando ogni sorta di prodotto per il corpo in dotazione, prima di avvolgermi nel telo doccia più morbido della storia.

È andata che al piano terra ogni sala aveva morbide poltrone, un caminetto acceso e almeno un albero di Natale. C’erano elfi e folletti distribuiti in tutta la struttura, mensole piene di libri, carillon illuminati e profumo di vaniglia nei corridoi. Roba da trasferirsi lì per sempre, roba da non svegliarsi mai.

È andata che il salone ristorante offriva prelibatezze à la carte e uno chef a disposizione per ordinazioni da un centinaio di euro a persona.

È andata che a colazione ho svaligiato il buffet intercontinentale, da bacon & eggs al cappuccino, dalla crostata di more, alla spremuta d’arancia, al toast al prosciutto, al cornetto alla crema.

È andata che davanti alla sala conferenze c’era un distributore automatico di bevande che su richiesta aggiungeva granella di cioccolato nei bicchieri e sparava biscottini di tutti i tipi.

È andata che sono tornata a casa rilassata, con la valigia piena di gadget di ogni tipo, un po’ di nostalgia per lo chef personale, ma tanta gioia nel cuore.

Ah. Anche la presentazione del progetto, alla fine, è andata. E mi hanno pure fatto l’applauso sulla conclusione.

Ché sapete come funzionano queste cose, no?

Appena uno smette di pensarci, è fatta!

 

 

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Autore:

Stagista a tempo pieno. Giura che non se lo meritava.

58 pensieri riguardo “È così che è andata

  1. insomma è andata. Diciamo che il contorno meritava la presentazione, che alla fine è stata un pretesto per farti una vacanza rilassante. Pure gli applausi alla fine? Compresa la pacca sulla spalla?
    Ne ha di soldi da spendere quell’azienda.

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  2. Allora è vero che “non tutto il male vien per nuocere”! Complimenti per la riuscita presentazione e… non ti dico che ti invidio per la location solo perché di recente ho fatto un fine settimana in un posto con le stesse caratteristiche… non si vorrebbe più tornare ahahahah 😂😚

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