Pubblicato in: Istanze, Portfolio

Ora che si fa?

Caro Presidente del Consiglio e cari Ministri tutti,

il fatto è questo: sono incinta.

Già, anche io stento a crederci, eppure la cosa è andata più o meno così: ho passato un mesetto fra nausee e capogiri e malessere generale convinta si trattasse di influenza, poi il mio fidanzato una sera ha comprato un test dopo che io mi ero messa a piangere per dei peperoni fritti (ma questa è già storia). Beh, ecco, io un test di gravidanza non l’avevo mai fatto (non come quelle mie amiche che ogni settimana pensano di essere incinta e poi invece non è vero) e quindi credevo di non essermi ancora giocata il mio numero di esiti negativi a disposizione, sì insomma, credevo sarei passata anch’io, obbligatoriamente, dalla fase “e poi non è vero”.

E invece il responso del test, che a dire da quello che si legge su Google risulta essere spesso difficile da definire perché magari la seconda lineetta compare male, o scade il tempo di reazione, o il ritardo non è un vero ritardo, dicevo, il responso quel giorno è arrivato chiarissimo e inesorabile. In un attimo proprio. Tempo di pisciarci sopra, ecco.

E lui allora – il futuro papà – ha strabuzzato gli occhi e poi ha iniziato a saltare di gioia, che ve lo dico a fare? E pensare che fino al giorno prima era convinto di voler presto partire per fare il giro del mondo! Ma è fatto così, si fa prendere dalla felicità in ogni momento.

A me, invece, a me per poco non viene un coccolone. Non che io non sia contenta all’idea, ci mancherebbe. Contentissima. È solo che io, il giorno in cui avrei scoperto che sarei diventata mamma, me l’ero sempre immaginato diverso. Me lo vedevo tutto entusiasmo e amore e nessun brutto pensiero o addirittura ripensamento.

E questa cosa del formare una famiglia me la vedevo come nei film: con le villette a schiera, il giardino, le scuole con i bambini sorridenti, di tutti i colori. Io che esco dal lavoro e lo passo a prendere al corso di bricolage e poi andiamo a mangiarci un gelato al parco, prima della lezione di clavicembalo. Sì, insomma, mi immaginavo altro.

E ok, magari avevo aspettative irreali. E magari ha ragione la gente che mi dice che va bene così, che fare un figlio a 26 anni è giusto, tutto sommato, perché almeno avrà genitori giovani. Perché così lo seguiamo e ce lo godiamo e…

Ma allora perché, in questi giorni, quando rientro a casa ogni sera stanca e sfatta dalle nausee penso che non sia vero? Che un figlio te lo godi se hai una serenità, una stabilità, un lavoro e uno stipendio veri e non se dopo tre anni in ufficio hai ancora un contratto castrato che potrebbe finire da un momento all’altro. Che un figlio te lo godi se potrai mandarlo all’asilo. E comprargli il necessario per vivere. E pagarglielo, se lo vorrà, quel corso di clavicembalo.

E non è che non me la ricordo la vecchia campagna sul Fertility Day e sul cogliere l’attimo fuggente, la rosa finché è in fiore. (Sì, ok, non eravate ancora voi al governo, ma cambia poco.) Beh, ecco fatto. E ora, che si fa? Nessuno – credetemi – ci teneva ad aspettare i 45 anni per diventare mamma, ma ora, a 26 anni, in questa Italia di oggi, che si fa?

A 26 anni, in una grande città, con un bilocale in affitto, un contratto di apprendistato e un governo neo proclamatosi che fa tutt’altro che sperare nel futuro. Ora che si fa?

Credete davvero che 30 minuti di internet gratis al giorno possano migliorare la situazione? (Sì, questa l’avete proprio detta voi.)

In questi giorni vi penso molto, cari Ministri, e mi stanno venendo in mente un sacco di domande per voi. Non so, sarà colpa degli ormoni…

Ma vorrei proprio delle risposte, che qui la situazione è seria.

Il mio fidanzato, per esempio, ha 33 anni ed è un freelance. E lasciamo pur stare la questione della paternità inottenibile. Ma parliamo della casa, e del mutuo. Chi lo da un mutuo a un freelance? E a un’apprendista? E la partita iva, vogliamo davvero parlare delle attuali condizioni della partita iva? No, io non credo.

Mio figlio nascerà bianco, da genitori italiani (e fin qui suppongo possiate tirare un sospiro di sollievo) ma Dio non voglia che all’asilo stringa amicizia con bimbi di altre nazionalità o – che ne so – che fra qualche anno risulti omosessuale! Non saprei davvero come farglielo capire che, in questo Stato, esistono persone di serie A e persone di serie B.

Lo vaccinerò, mio figlio. Mi auguro potrò farlo. Ma se così non fosse, e se sarà più vulnerabile, e se poi si ammalerà perché voi state portando avanti false credenze sull’inutilità dell’immunità di gregge, con che parole lo convincerò che tutto il dolore non poteva essere evitato?

Come farò a non farlo crescere razzista e omofobo e disonesto o frustrato, se l’Italia in cui arriverà è quella che voi in maniera così ignorante state costruendo?

Caro Presidente del Consiglio e cari Ministri tutti, vi prego di leggere con attenzione: sappiate che le vostre frasi e le vostre azioni di questi giorni spaventano sul serio e voi non potete uscirvene ogni volta con una nuova cazzata pensando poi di non doverne rendere conto.

Sappiate che non c’è molto tempo. Anch’io – credetemi – stento ancora a crederci ma il bimbo di cui parlo esiste già, nuota nella mia pancia, ha già un cuore che batte, e sta bene. Almeno per ora.

Vedete che dovete fare.

Grazie.

Una futura mamma, molto preoccupata.

Autore:

Stagista a tempo pieno. Giura che non se lo meritava.

91 pensieri riguardo “Ora che si fa?

  1. io a 28 anni stavo per sposarmi e avevo un lavoro tutto sommato stabile, un compagno con contratto pre job act e una casa su cui pagavo il mutuo (con la fideiussione dei miei, se no con l’apprendistato non l’avrei avuta).
    ma un figlio, che avrei potuto farlo, non l’ho fatto perché il lavoro mi portava via la vita, perché non ci saremmo potuti permettere un asilo e perché eravamo solicontinuavo a rimandare.
    e così ho mollato il lavoro, ho preso marito e mi sono trasferita in affitto in belgio.

    oggi a 31 sono più precaria di prima, mio marito è diventato partita iva internazionale, ma so che , volendo, qui un figlio me lo potrei permettere, ma non è il momento giusto.

    il momento giusto è una cagata, non esiste.
    la vita è una merda, ma ti sta succedendo una cosa bellissima. in bocca al lupo sempre 🙂

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  2. cara mia. io a 40 anni (da sola) con una bimba di 9 (un contratto a tempo indeterminato) mi trovo a non arrivare a fine mese. Eppure questo non intacca minimamente mia figlia che nonostante la società, nonostante i vari problemi, la sera è sempre allegra e contenta.
    all’asilo ha spiegato ad un bambino mussulmano, appena arrivato in italia, che il Paperotto Pietro si stava sposando col Paperotto Ernesto perchè esistono uomini che amano uomini, donne che amano donne e qualche volta uomini che amano donne.
    😀
    direi che i bimbi ci stupiranno sempre e comunque, anche con tutte le difficoltà che viviamo noi.

    Poi la tua gastrite di fine mese sarà un altro discorso ……

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  3. Forse il post più bello che abbia mai letto, non solo su doduck ma su tutto wp. Partiamo dalle cose facili: il fatto che tu abbia un contratto di apprendista dovrebbe darti accesso alla indennità di maternità ed alla proroga del contratto per tutto il periodo di astensione (mesi 5 + 6 + allattamento). Sarà poco ma é già qualcosa. Erano anni di speranza e non di decadenza come oggi ma penso ai miei genitori in situazione simile alla vostra. Non li ha aiutati nessuno eppure ce l’hanno fatta. Infine, la cosa più importante mi pare il vostro amore e questo bravissimo pilush che se io fossi gay vorrei rubartelo. Auguri belli a tutti e tre!

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    1. Sì, per fortuna l’apprendistato garantisce la maternità e questo è già tanto. Se fossi stata ancora una giovane stagista probabilmente questa lettera prima che al governo sarebbe stata rivolta al perfido Capo Ridens, affinché fosse clemente sulla mia sorte. E anche la costante positività e l’amore di Pilush aiutano un sacco! Grazie caro Joseph!

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  4. Cara Doduck, ce la farai/ce la farete. Non c’é mai un momento un giusto se ci si pensa, ed alla fine è molto bello che esista ancora la magia delle cose che capitano senza averle programmate. Nonostante Salvini, Conte e compagnia bella. Ti abbraccio.

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  5. Film e pubblicità di questo passo ci rovineranno la vita. Creano solo false aspettative. In realtà è molto più logico avere tutte le preoccupazioni che hai tu. Ma vedrai che non appena avrai tra le braccia il tuo bambino il tuo unico pensiero sarà quello di potergli dare tutto il tuo affetto, di farlo crescere felice e di insegnargli i tuoi valori. Fare un bambino oggi è un atto di coraggio ma vedrai che sarà bellissimo lo stesso.

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  6. Ecco, l’ennesima coetanea (sono classe ’92) che mette su famiglia mentre io sono qua a decidere dove andare a ballare stasera o_O scherzi a parte, capisco perfettamente i tuoi problemi, pur lavorando da due anni (40 ore al giorno) con il mio “stipendio” da fame sono ancora costretta a vivere con i miei genitori perchè non potrei permettermi nemmeno l’affitto di un minuscolo monolocale.. ai tempi dei nostri genitori, era normalissimo formare una famiglia alla nostra età, ora è quasi impensabile, nonostante la voglia di indipendenza sia molto forte, a differenza di molti che ci danno dei mammomi.. posso quindi immaginare le tue preoccupazioni, come hanno già scritto altri, non esiste un momento giusto per diventare genitori, se questo/a bimbo/a è arrivato/a adesso è perchè è proprio questo il momento giusto! Questa nuova vita porterà una ventata di allegria della vostra famigliola, e chissà, potrà essere la soluzione a tanti problemi e preoccupazioni! In bocca al lupo per tutto!

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  7. bellissima notizia, la getazione sarà dura ma ancora più impegnativo sarà crescere tuo/tua figlio/a INDIPENDENTEMENTE dal governo del momento, credimi! ne i governi del passato ne quello attuale ne quelli che verranno si preoccuperanno dei tuoi problemi, il mercato del lavoro è SEMPRE PIU’ ED INESORABILMENTE orientato al lavoro senza contratto e non sarà il governo attuale ne quelli futuri ne lo sono stati quelli del passato che potrà evitare questo. Fatti coraggio goditi il nascituro, fai del tuo meglio per crescerlo ed educarlo secondo i principi che tu ritieni migliori, preparalo ad una società in rapido mutamento e fai affidamento sulle tue forze e capacità, amatelo ed amatevi sopratutto, siete giovani e forti e il fUuuro potete ancora costruirvelo. CONGRATULAZIONI.

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  8. È normale aver paura.
    Anzi, più andrai avanti e più avrai nuove paure per lui. Sarà sempre peggio insomma😝😝
    Ma un solo piccolissimo suo sorriso ti (vi) darà la forza per superare tutto. Farete sacrifici quando sarà necessario e sarete pronti a spiegargli tutto quello che sapete sulla vita, sapendo che comunque farà i suoi sbagli anche perché saprà di avere una famiglia dalla quale tornare.
    Un abbraccio❤

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  9. Notizia fantastica ma comprendo tutta la preoccupazione, soprattutto in questo assurdo momento storico. Io ne ho due di figli (ma ora sono grandi) e sono solidale con te, la notizia non aspettata è scioccante ma poi arriva la felicità, una di quelle felicità che nemmeno ti immagini (anche se sei giovane, io il mio primo l’ho avuto a ventiquattro anni e ti capisco), sappi che le donne ce la fanno sempre, se poi sono mamme hanno una marcia in più. Auguri a te e al futuro papà, vi sono vicino.

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  10. Fosse successo l’anno scorso……Ho due figli e quando li abbiamo messi al mondo io e mia moglie stavamo più o meno nelle vostre condizioni. Non ricordo che governo ci fosse, forse il peggiore di tutti………Ma quando la famiglia si allarga non c’è ministro che tenga. Abbiamo raddoppiato le forze e siamo andati avanti nonostante tutto. Credo funzioni così.

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  11. L’hai già detto tu, te l’hanno detto gli altri, non esiste un momento giusto. Io, quando ho scoperto di essere incinta, avevo già lasciato il padre, peraltro disoccupato, la mia azienda era in crisi e, dopo la caduta della prima Repubblica e l’uscita dell’Italia dal serpente monetario, il mio mutuo era alle stelle mentre la casa aveva praticamente dimezzato il valore. Di una cosa ero certa, che il figlio l’avrei tenuto, ma ero davvero disperata e tanto, tanto spaventata. Però, quando un’amica mi disse semplicemente “Ogni bambino viene col suo panierino” volli crederci, e feci bene perché fu davvero così.

    I problemi a mano a mano che si sono presentati sono stati affrontati e risolti, e oggi mia figlia è una brillante studentessa cui non è mai mancato nulla; non abbiamo mai vissuto nel lusso, che comunque è l’ultima cosa che ci sia mai interessata 🙂

    Auguri per questo grande patrimonio umano che ti sei aggiudicata! ❤

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  12. Ciaooo!! Ho solo 20 anni e questo è quello che mi sento di dirti di andare avanti con grinta e non mollare, anzi reagisci a tutto ciò e vedrai che quando vostro figlio sarà grande dirà siete stati dei grandi genitori… in bocca al lupo!!

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  13. Tanti auguri Doduck! 🙂 Stai tranquilla, i problemi si risolvono mano a mano. Mi rendo conto della situazione, anche se non vivo più in Italia da cinque anni. Dove sto ora (Germania) mi sembra che le coppie con figli siano agevolate, ma nonostante questo avremo comunque ostacoli da affrontare. Da futura mamma a futura mamma (sì, anche io sto affrontando “l’incintità”) ti dico: goditi questo momento e cerca di non pensare troppo al futuro. Un abbraccio 🙂

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  14. 1 cara paperella, ricordati che nella vita non puoi mai sapere cosa sia oggettivamente meglio. delle volte crediamo che le cose ci siano andate male perché non sono andate come le volevamo noi, ma magari se fossero andate come volevamo, sarebbero subentrati altri problemi assolutamente non preventivati. dunque, fai benissimo a essere accorta e attenta a tutte le questioni che concerneranno la tua maternità, però preoccuparsi è semplicemente inutile, dannoso, e l’ansia non fa bene né a te né al bambino. 😉
    2 un appunto sui vaccini: se fossi genitore non saprei proprio se farlo vaccinare il mio bambino…
    3 mi fa sorridere che hai indirizzato la tua lettera ai governanti. scommettiamo che tra qualche anno li odierai tutti e non andrai più a votare? è colpa loro se il mondo è questa palla di fango così iniqua che si basa sullo sfruttamento scientifico dei più deboli. e loro non cambieranno mai lo stato di queste cose, perché a loro conviene che si creda che loro, anche se sono un po’ mascalzoni e mafiosetti, servono lo stesso, perché senza di loro si starebbe peggio…
    4 ora la tua sfida di mamma sarà quella di rendere tuo figlio una persona serena che sviluppi in pieno la sua personalità, indipendentemente dalle molte influenze (nefaste) che riceverà. fare la mamma non è semplice. però se riuscirai a essere una brava mamma, già solo quello ti donerà una forza e un orgoglio spaventosi capaci di renderti una persona felice. con questo non voglio dire che le donne debbano essere solo mamme, affatto.
    5 i cambiamenti ci spaventano sempre, sopratutto quelli che stravolgono la nostra vita e i nostri piani. ma sono sicuro che ti dimostrerai all’altezza. la vita vera cambia sempre.
    un bacione. e auguri.

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  15. Scrivi tutte cose giuste, riguardo il mondo e il paese in cui di appresta a camminare tuo figlio. È tutto un po’ incerto, oscuro, anche per uno come me, che ha due figli adolescenti, che si spiaccicano ogni giorno su una realtà e un sistema di relazioni così lontano da loro.
    Come Ti hanno già scritto:”il momento buononon esiste”, o, meglio, è proprio questo, in cui arriva un bambino desiderato ma non pianificato. A meno che non abbiate dei superpoteri, l’unica certezza possibile riguardo il futuro è l’amore che gli vorrete e l’impegno che metterete nel portare avanti il complicato lavoro del genitore.
    Sarà difficile, a tratti spaventevole, ma vergognosamente bellissimo.
    Un abbraccio a tutti e tre.
    Andrea

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  16. In primis complimenti e auguri che tutto fili liscio sia con la maternità che anche dopo.
    Che dire su quello che hai scritto? Nulla. Tutto vero e preoccupante allo stesso tempo. Gli italiani hanno votato male? Mi sembra di riavvolgere il nastro del tempo. Speriamo che il tempo volga al bello ma dubito.

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  17. Che bella notizia, sono proprio felice per te!! ❤ Penso proprio che sarai una mamma straordinaria, così come il tuo lui sarà un papà amorevole, ed insieme riuscrete a far crescere vostro figlio con dei Valori Sani e Veri! Ad ogni modo, condivido le tue preoccupazioni!
    Un abbraccio! ❤

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  18. Cara, non rischio più di essere una futura mamma, al più una futura nonna, ma condivido in toto tutte le tue preoccupazioni, con la stessa dettagliata tenacia. Detto questo, qualunque cosa succeda intorno a te, credimi, avere un bimbo è davvero una cosa meravigliosa, totalizzante, nemmeno immaginabile finchè non succede. E un po’ ti invidio :). Auguri per le nausee

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  19. Tanti auguri anche da parte mia.
    Preoccuparsi per chi sta arrivando è normale, è, successo anche a me, che un figlio l’ho cercato per 4 anni.
    Un figlio ha principalmente bisogno di amore, poi tutto il resto arriverà, abbi fiducia. Un abbraccio forte.

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  20. non vedo cosa ci sia da preoccuparsi…il mondo è sempre stato più o meno così…i governanti pure…i primi vaccini che avrà tuo figlio saranno la tua autoironia ed il gusto per il paradosso, il saper riderci su… in attesa se hai del tempo libero scrivi… ciao

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  21. sai che c’è…che della maternità non se ne parla ancora abbastanza nel modo giusto, realistico.
    Vivi per venti /trent’anni (quello che è )nell’immaginario collettivo che si vuole dare della maternità, fatto di immagini disegnate al tavolo del grafico pubblicitario, immagini di tenerezza, gioia serafica, appagamento, rilassatezza, radiosità, che rispondono alla logica di mercato, di quel grosso business che è l’equipaggiamento per l’infanzia e la crescita, ma che non corrisponde alla vera dimensione fatta di dubbi, insicurezze, stanchezza, impreparazione, inadeguatezza, solitudine, mancanza di sonno, pareri gratuiti e completamente non richiesti, logistica incasinata e mancanza di ricambio nell’accudimento, vita ribaltata e dinamiche incomprensibili, come il più delle volte accade.
    Ma sai che c’è anche? Che alla fine in qualche modo ci si fa comunque e questo accade quando te ne freghi delle aspettative e della teoria e decidi di fare a modo tuo. Il mondo è da sempre inospitale, insegna alla tua creatura solo ad essere ribelle e determinata, il resto vien da sè.
    Un figlio e la genitorialità sono pacchi senza istruzioni da seguire. Non esiste un manuale di “Know how “ ma esiste solo un giorno dopo l’altro fatto di esperienza non “errori” per diventare genitori “affidabili non perfetti e avere figli che siano felici, non che ci rendano felici”.
    Soprattutto, congratulazioni ( la gioia verrà vedrai, anche se non esplode a razzo è più che fisiologico !)

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  22. I miei figli hanno 22 e 18 anni. I tempi in cui sono nati erano molto diversi. Ora tutto è molto complicato, ma avete soluzioni, idee ed energie straordinarie. Spero tu abbia i genitori vicino, per non sacrificare la tua carriera. Un figlio è un’emozione che capisci solo quando nasce e ti domandi come puoi aver vissuto senza di lui tanti anni. Ti auguro le cose più belle. Un abbraccio virtuale

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  23. Che bella notizia il mondo avrà un bimbo nuovo e la speranza si rinnoverà ancora…la speranza che andrà tutto bene, la speranza in un mondo migliore, la speranza di un mondo a misura d’uomo, la speranza che si possa lavorare per vivere e non vivere per lavorare. Tante speranze, ma le preoccupazioni ora sono tutte vostre :P. La bellezza dell’attesa e la meraviglia della scoperta però vi renderanno tutto più lieve, lo so si stenta a crederlo ma sarà così. Intanto il tempo passa e ti parla una mamma che ha un figlio in Danimarca, che si è trasferito per cercare quel poco di serenità che serve per poter avere un figlio perchè mannagia, si è scelto un lavoro che in Italia, se non per una grandissima botta di culo (scusa per il francesismo!) col cavolo potrà garantire serenità! Vi auguro tutto il bene del mondo e botte di culo sparse e abbondanti 😉

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