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Nelle precedenti puntate…

A inizio estate la giovane e intraprendente Doduck, in piena scalata verso la conquista del mondo, scopre con enorme sorpresa e totale incredulità di essere incinta. Poco dopo lo scopre anche l’intera Azienda Ridens.

Doduck passa così un paio di mesi pre-ferie estive cercando di prender confidenza come può con la nuova vita e con tutto ciò che comporta: nausee, frenesia incontenibile, discussioni con Pilush, riappacificamenti con Pilush, vampate di calore, ansie, indecisioni, scetticismo, euforia, ipotesi di fuga. In questi mesi scrive lettere al governo, mangia poco e spesso, visita una ventina di ipotetiche case da comprare, entra in negozi di abbigliamento da 0-12mesi, ne esce solitamente a mani vuote, consulta blog e siti sulla maternità, si fa fare qualche decina di analisi, vomita ogni tanto, ascolta o finge di ascoltare tutti i consigli delle colleghe già mamme, non trova il coraggio di iscriversi a nessun corso di yoga premaman, abbandona la bicicletta e comincia a muoversi esclusivamente a piedi per evitare scossoni irreparabili, sopporta l’afa insostenibile di Lavorandia, lavora tanto, si stanca ancor di più, ipotizza nomi da bebè, incontra amici euforici all’idea di diventare zii acquisiti, inizia a riconoscere allo specchio un gonfiore non da poco, acquista olio di mandorle anti-smagliature.

All’inizio delle ferie estive Doduck chiude casa e ufficio e prova a lasciare Lavorandia ma non fa bene i conti con le sue nuove limitate forze e rischia di farsi venire un aborto durante una disperata corsa con valigie e 36 gradi, verso la stazione. Riesce infine a partire per il profondo sud e trascorre circa un mese, insieme a Pilush, tra genitori, nonni, zii, cugini, procugini, amici e parenti desiderosi di vedere e toccare con mano l’ancor piccola, ma pur sempre attrattiva, pancia simbolo di fertilità.

A settembre rientra a Lavorandia più stanca di come era partita ma convinta di aver ancora davanti qualche mese per poter organizzare la propria vita prima del lieto evento (e magari per farsi un weekend di relax fuori porta con Pilush).

Purtroppo il Doduck Papà – non con premeditazione, ovvio – inaugura quella che per Doduck doveva essere una stagione autunnale di lento riappacificamento con la vita, di ripresa delle proprie facoltà psicofisiche dopo i primi intensi mesi di trambusto, di scioglimento nodi critici, di ultimi svaghi di coppia e di primi programmi da futuri genitori, facendosi colpire da un ictus che lo costringe, da settembre, in una clinica di riabilitazione a 600km da Lavorandia.

Doduck, incredula di fronte all’immane, odiosa e del tutto ingiustificata sfiga stagistica che continua imperterrita ad abbattersi su di lei e sulla propria stirpe, viene più volte presa da sconforto finché Capo Ridens – in un più unico che raro momento di solidarietà – non la convoca nel proprio ufficio per proporle di andarsene in maternità anticipata ed essere così libera, all’occorrenza, di assistere il Doduck Papà.

Doduck (sempre insieme al fedele quanto apprensivo Pilush) dedica da quel momento le sue settimane in parte alla sopportazione di medici e infermieri nella lontana clinica paterna, in parte alle ecografie, agli annunci immobiliari e all’accidia domestica di Lavorandia, ritrovandosi sostanzialmente a trascorrere il suo sesto e settimo mese di gravidanza più in autostrada su e giù per l’Italia che altrove.

In questo andirivieni i due poveri quasi genitori si trovano, in sostanza, senza aver ancora scelto una futura casa in cui vivere, senza avere fra le mani un fasciatoio, una culletta o anche solo un biberon pronto per il futuro bebè, senza la minima organizzazione di nulla che riguardi la loro futura vita familiare, senza alcuna certezza o consapevolezza, senza sapere niente di niente, insomma, e un po’ sfiniti anche.

Nonostante tutto – e anche solo per non darla vinta alla tenace sfiga – tengono botta.

Ah, no. Un attimo. Una cosa a dire il vero, a questo punto del percorso, i futuri mamma e papà la sanno con certezza: a scalciare con insistenza, a ogni ora del giorno e della notte, da dentro quella ormai poco discreta pancia,  è una bella femminuccia!

Una piccola futura Doduck che, a quanto pare, si sta già preparando alla conquista del mondo…

 

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Autore:

Stagista a tempo pieno. Giura che non se lo meritava.

46 pensieri riguardo “Nelle precedenti puntate…

  1. Mi spiace molto per la sfiga del papà, ma spero che la ripresa sia andata bene.

    Del fasciatoio puoi tranquillamente fare a meno: basta qualunque superficie su cui un neonato sia stendibile, i vari ammennicoli da bimbi li troverai al volo

    non sono mamma ma ho presente il tema (parenti e amici hanno figliato abbondantemente) e se ti piace l’idea, una bella fascia di quelle di moda ora, ti lascerà libere le mani mentre fai la mamma orango in tutta tranquillità.
    (Poi da bagnata ci potrai frustare chiunque lo meriti 😬)

    In bocca al lupo! Andrà benissimo 🙂

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  2. Ueillà!!!
    Soprassediamo sulle vicissitudini di Doduck padre, che se riesci a scherzarci un poco sopra significa che il peggio è passato…
    Per tutto il resto vai tranquiiiilla. Fare figli è la cosa più naturale del mondo e se non ti fai prendere dall’angoscia tutti i piccoli problemi si risolvono. L’unica cosa che serve è la rospetta, il resto è optional.
    Bentornata.

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  3. Innanzitutto in bocca al lupo a tuo padre di pronta e totale guarigione, che la piccola non aspetta altro che di vedere sia i suoi genitori che suo nonno per festeggiare come si deve 🙂

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      1. guarda che davvero sei brava a scrivere … tutti i tuoi racconti sembrano spezzoni della sceneggiatura di un film. Uno legge e si immagina la scena … Ma hai letto i romanzi di Villaggio su Fantozzi? (scritti ben prima dei film) in qualche modo me li ricordi, e Villaggio era un genio.

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  4. Bene, che io sappia nessuno è mai veramente preparato ad un evento del genere: i bambini vengono al mondo e poi, quando piangono non riusciamo a non occuparcene,quando ridono non riusciamo a non ridere e quando ci guardano ci riscopriamo bambini come loro e come un magico specchio ci dicono che siamo i più belli del reame. A che serve la vita senza i bambini? Certo Doduck aveva le sue pene da stagista anche senza pannolini ma lo stage sta per terminare ed è ora d’insegnare! Da allieva a maestra, la sognatrice Doduck saprà condurre la prole verso il fiume della vita. Niente paura, noi siamo qui.

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  5. mi sono chiesto più volte come andava e oggi finalmente ci hai informato su sfighe, felicità e altro connesso al nuovo status sociale di genitori di una piccola Doduck femmina.
    Ancora due mesi? C’è tempo per tutte le altre incombenza. Cercate di restare sereni.
    Un abbraccio

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  6. me lo chiedevo spesso che fine avessi fatto… mi fa piacere vedere che non molli, nonostante le contrarietà! brava!
    e non te l’avevo detto io che non dovevi scombussolarti troppo perché di grattacapi ne avresti avuti già a sufficienza?
    certo però non potevo immaginare che la sfiga si sarebbe accanita su di te in questo modo…
    ma scusa… ancora non è nata la bimba? per quando è attesa?
    un abbraccio.

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  7. Pingback: Sinca – Doduck

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