“Pronto? Signorina, Doduck? Buongiorno! Prima di tutto: come sta?”
“Pronto? Sto bene, grazie. Ma con chi parlo?”
“Ah, mi scusi! Sono Felicita, dell’agenzia TrovaCasaVelocissimamente.“
“Ah. Sì. Salve, Felicita.”
“La cercavo, prima di tutto, per accertarmi che stesse bene.”
“Sto bene.”
“Bene.”
“Bene.”
“Ecco. Sì. E poi la chiamavo perché vorrei aggiornare i suoi dati nel nostro database. Lei sta ancora cercando una casa?”
“Ehm, sì.”
“Ehi. Aspetti un attimo. Ma il suo inserimento fra i nostri clienti risale a due anni fa…“
“Già.”
“E lei sta davvero ancora cercando casa?”
“Beh, non in questi giorni. Ovviamente. Ma in linea di massima sì.”
“E dove sta vivendo in questi giorni?”
“Nel bilocale in cui vivevo due anni fa.”
“Nel bilocale? In questi giorni? Oh, poverina.”
“Eddai, Felicita.”
“Ma, scusi, come ha fatto a non trovare nessun buon appartamento in 730 giorni?”
“Potrei farle la stessa domanda, Felicitadell’AgenziaTrovaCasaVelocissimamente.“
“E no, signorina Doduck, io ho qui davanti il suo fascicolo aperto. Noi le abbiamo inoltrato 75 annunci dal momento della sua iscrizione.”
“E si vede che si trattava di annunci brutti, che le devo dire, Felicita?”
“Non può essere, signorina Doduck. Non esistono annunci brutti, al massimo brutti client..”
“Aoh, Felicita! Ma lei mi ha chiamato per litigare?”
“No, l’ho chiamata per aggiornare il database. E per chiederle se stava bene.”
“Bene.”
“Mica tanto. Ancora chiusa in un bilocale, di questi tempi.”
“Ho capito, Felicita! Ho capito.”
“Sa cosa credo, signorina Doduck?”
“No, cosa crede, Felicitadell’AgenziaTrovaCasaVelocissimamente?”
“Che lei dovrebbe trovare una nuova casa, velocissimamente. Si affidi a noi!”
“Va bene, Felicita. Touché. Ha qualche nuovo annuncio da sottoporre alla mia attenzione?”
“Certo che no, signorina Doduck! Chi vuole che cerchi di vendere casa durante una pandemia?”
“Mannaggia, Felicita, maccheccavol…”
“Non crederà davvero che siamo autorizzati a organizzare visite alle case durante una pandemia?”
“Ok. Ok. Felicita. Parliamoci chiaro: cosa vuole da me?!”
“Gliel’ho detto, signorina Doduck, aggiornare il database e soprattutto sapere come..”
“Eddai, Felicita. Spara!”
“Niente, signorina Doduck, sono chiusa in casa da giorni, impossibilitata a fare qualunque tipo di attività e ovviamente con nessuna probabilità di riuscire a vendere una sola abitazione da qui ai prossimi millemila mesi, sono praticamente prossima alla cassa integrazione ma al momento ho ottenuto questa sottospecie di smart working e per dimostrare di essere, anche in questi giorni, utile a qualcosa sono costretta a contattare ogni persona del database e a sottoporla a delle stupide domande così che ciascun nostro cliente senta che l’AgenziaTrovaCasaVelocissimamente gli è vicina anche in questo particolare momento e che continuerà a esserlo fino alla fine dei giorni così che poi, questo cliente, appena finita l’emergenza, si possa ricordare di noi per acquistare una nuova casa velocissimamente.”
“Ok, ok, Felicita,…”
“Ha a che fare con tutte quelle fesserie sulle imprese vicine ai propri stakeholder. Sul posizionamento e sull’identità di brand. Sui marchi che devono avere una voce anche e soprattutto in tempo di crisi. Che devono raccontarsi in maniera strafiga, anche se poi hanno i propri dipendenti alle pezze, ha visto che ha fatto Mc Donald’s?“
“No, che ha fatto Mc Donald’s?”
“Un disastro, ha fatto Mc Donald’s. Ecco cosa ha fatto: uno scivolone disastroso!”
“Chiaro, Felicita. Ma provi a calmarsi..”
“Ma no che non mi calmo, signorina Doduck. In questo folle tentativo di awareness lei è la 57esima della lista e mi mancano altri 157 numeri da chiamare..”
“Dai, 157 non sono poi così tanti…”
“Altri 157 persone da contattare durante una pandemia facendo finta che mi interessi davvero lo stato di salute di ciascuna di loro!”
“Sì, va beh, non è la fine del mondo.“
“Ma lo devo fare, capisce, signorina Doduck? Ne va della mia professionalità. Si tratta del mio lavoro. Finché ne ho uno non ho alcuna intenzione di venire meno…”
“Così mi piace, Felicita.”
“Nessuna Intenzione.”
“Ben detto!”
“Dunque, signorina Doduck…”
“Sì?”
“La chiamavo per accertarmi che lei stesse bene.“
“Sto bene, Felicita. In un bilocale ma bene.”
“Bene.”
“Bene.”