Il Doduck Zio ci ha raggiunti all’alba per ogni giorno da una settimana, ovvero da quando Pilush – sulla scia dell’entusiasmo di una quarantena in campagna che lo aveva già portato all’allestimento di un orto – non aveva annunciato di voler prendere a costruire un pollaio senza sapere neanche come tenere in mano una pala e l’uomo, mosso da pietà, si era offerto di aiutarlo.
I due hanno lavorato assiduamente per ore e ore, hanno ripulito la zona, estirpato erbacce, spostato massi, hanno costruito la recinzione, hanno ammucchiato assi, montato una porta, piantato viti, misurato, segato, piallato, martellato senza sosta.
Oggi, poi, lo zio non si è presentato.
Un po’ – probabilmente – perché il lavoro può ritenersi ormai quasi ultimato, un po’ perché si sa come vanno queste somme creazioni: al settimo giorno ci si riposa da tradizione.
Ma Pilush, che è perfezionista per natura, all’alba si è recato comunque sul posto iniziando a fare valutazioni e a ragionare su cosa ci fosse ancora, a suo parere, di urgentissimo da sistemare.
Ha così avuto la brillante idea che l’intera area potesse essere piastrellata approfittando di mattonelle residue da recenti ristrutturazioni, recuperabili in garage. Un lavoraccio che lui avrebbe compiuto volentieri: per le sue future gallinelle questo e altro! Certo, se avesse avuto ancora per un giorno il suo fedele aiutante…
Dev’essere stato mettendo insieme questi due pensieri, aiutante + lavoraccio, che gli è venuta la brillante idea di tirarmi giù dal letto per costringermi a fare la mia parte.
E niente, scrivo ora queste brevi righe con le poche forze che mi rimangono dopo ore passate a sollevare pacchi con i preziosi mattoncini multicolore, e a spostare carriole di ceramica, e ad allineare quel precario pavimento fra la terra e i sassi, e a discutere con Pilush su quanto il prodotto finale composto da scarti dalle forme e tonalità così diverse, assemblate in modo così creativo dalla sottoscritta, poco rendesse giustizia allo splendido lavoro fatto dal ragazzo fin qui.
Ingrato ragazzo.
Perle ai porci, mi verrebbe da dire. Se solo non rischiassi di fargli venir voglia, come prossimo progetto contadino, di prendere dei maiali.
è dura la vita del nuovo contadino, mi sa che ormai ti ha coinvolto del tutto nel suo progetto, si ,si, il prossimo passo è aprire un agriturismo da qualche parte, altro che vita da città! Della serie, chi se la ricorda più la vita di città… 😉
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Mai sentito di un pavimento di pollaio piastrellato: al massimo cementato…
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distrutta e incapace di scrivere due righe in più. Meglio non solleticare altri facili entusiasmi a Pilush. Chissà cosa partorisce la sua mentre creativa e agricola.
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