Elenco dei principali motivi che mi portano a credere che la vita sia bellissima, ma non oggi e non qui.

Venerdì pomeriggio in un ufficio semideserto. Pilush partito da una settimana. Neve.  Unico mezzo di locomozione: bicicletta. Neve e temperature esterne sotto lo zero. Frigorifero vuoto. Nessuna voglia di andare a fare la spesa. Residenza e rispettivo seggio elettorale a 500km di distanza. Bustine di the terminate. Cioccolato in casa terminato. Tulipani secchi nel vaso. Lista di cose da fare in aumento. Libri universitari intonsi. Dolori premestruali. Nessuno con cui condividere un sushi all you can eat. Autobus affollati. Ore troppo lunghe. Giornate troppo corte. Molti nemici. Poco onore. Pigiama morbido tra la biancheria sporca. Puzza indicibile che sale dalla doccia. Pilush lontano per le prossime due settimane. Mancanza di aumenti considerevoli nello stipendio appena arrivato. Neve. Nessuno con cui guardare Netflix sul divano. Biscotti finiti. Prosciutto finito. Capelli da lavare. Alberi spogli. Instagram. Amiche troppo impegnate per vedersi. Gente antipatica troppo libera di farsi vedere. Sacchetti biodegradabili che si rompono. Insistenti sms da Vodafone. La brutta faccia del proprietario di casa. Piedi freddi. Trasferta lavorativa programmata fra 4 giorni. Pioggia. Bidone della spazzatura da svuotare. Neve. Nessuna offerta di lavoro alternativa. Salatissima bolletta del gas. Nessuna concreta possibilità di vincere alla lotteria. Ascensore bloccato. Nessuno che voglia più passare la serata a giocare a Monopoli. Pulizie di casa rimandate da settimane. Neve. Nessuna torta in forno. Cassiera lenta. Discorsi politici qualunquisti. Persone nervose. Un sacco di lavoro da fare. Nessuna ispirazione. Email in attesa di risposta. Un sacco di strada da percorrere. Corso formativo obbligatorio per apprendisti. Labbra screpolate. Nessuna pizza in congelatore. Nessun minestrone in offerta. Emil che continua a raccontare del suo dolore alla gamba. Satti che brucia incenso per purificare la nostra aura. Nessuno con cui guardare l’ultima puntata di MasterChef scaricata. Centralinisti saccenti. Estetiste irraggiungibili. Peli ingestibili. Toni di voce sgradevoli. Stagione estiva troppo lontana. Vacanze pasquali non previste. Nulla di bello da guardare stasera in tv. Maglione infeltrito. Pioggia. A corto di passatempi. A corto di idee. A corto di stimoli. A corto di gioia. A corto di carta igienica. E di deodorante ascellare al borotalco. Supermercato lontano. Supermercato molto caro. Pilush che rimanda ancora il suo ritorno. Cassa d’acqua trasportata a piedi. Nessuno con cui condividere un kebab. Foto sfocate. Sessione scaduta. Caldaia lenta. Notti brevi. Sonno arretrato. Noia. Accidia. Tedio. Ansia. Fame. Freddo. Pipì. Doppie punte. Ultimo feedback ricevuto dal capo: “Doduck, questo materiale fa schifo.”

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La febbre del sabato sera

“Pronto Doduck, sono Capo Supremo,..”

“Oddio. Buongiorno, cioè, buonasera. Cioè, Capo Supremo, ma lei lo sa che ore sono?”

“Sì Doduck, lo so, e – credimi – non ti avrei mai chiamata alle dieci di sabato sera. È che c’è un problema.

“Mannaggia. È colpa mia?” Continua a leggere “La febbre del sabato sera”

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D’amore e d’accordo

Vi ho già accennato di quanto Emil e Satti, le due colleghe super green, super friendly, super “peace&love” con cui io e Puad condividiamo l’ufficio, in realtà – a mio parere – si odino.

Credo si tratti di un odio tanto profondo quanto celato dietro amabili sorrisi, un odio che nasce per ragioni non ben definite e non ben comprensibili dato che a prima vista le due risulterebbero invece, a tutti gli effetti, essere tipe schizzate esattamente allo stesso modo: Continua a leggere “D’amore e d’accordo”

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Apprendista capo del mondo

Lo so, lo so. Sono passati mesi dall’ultimo post, un tempo esorbitante e inaccettabile per chiunque, figurarsi per chi si occupa di comunicazione e compagnia bella, ché la frequenza è tutto e l’importante è essere costanti, e puntuali, e l’engagement, e la serialità, dove la lasci la serialità?

Ma tant’è. È che sono stati mesi intensi, tra i più pieni che abbia vissuto. E si sa, il tempo vola “quando ci si diverte”!

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La conquista del mondo – Fase 2

Emil e Satti sono super trendy, super chic, super wow e super dietetiche. Saltellano su e giù per i corridoi colorati della loro agenzia, indossando gonne alla moda e parlando incessantemente al cellulare. Sorridono a tutti. Durante le pause caffè tirano fuori dal cassetto della scrivania biscottini “vegetalimabuonilostesso” da offrire ai colleghi e quando ricevono qualche cliente raggiungono livelli di gentilezza, ascolto, dolcezza e coccolosità che in confronto Madre Teresa era una tamarrona.

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