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Attività ricreative per bimbi irrequieti

Pilush è uno che si annoia facilmente.

Uno di quei ragazzi irrequieti che devono stare sempre in movimento, sempre impegnati a fare qualcosa, con la mente che vaga in continuazione, con le mani che non stanno dietro al cervello, con idee che non fanno in tempo a nascere e si susseguono senza sosta in un moto continuo.

È uno di quelli che da bambini scappano dalle mani della mamma e corrono da tutte le parti, si arrampicano sui muretti, stritolano gatti, attaccano bottone con i vecchietti e saltellano senza sosta sudati ma sorridenti. Uno di quelli che da adolescenti si inventano mille cose per riempire le giornate, mille attività che giurerebbero essere il loro futuro lavoro e che si legano a mille persone per condividere di tutto. Uno di quelli che da grandi continuano a entusiasmarsi, proporre e correre esattamente come prima.

Ebbene, avevo deciso di passare un weekend rilassante con Pilush nella casa in campagna dei Doduck Genitori. Due giorni di assoluto relax con il caminetto acceso, qualcosa di buono che bolle in pentola e nessuna attività programmata, nessun obbligo vero e proprio, nessuna necessità di “fare cose”, insomma, niente.

Beh, Pilush ha resistito mezza giornata circa. Continua a leggere “Attività ricreative per bimbi irrequieti”

Zero Budget

Ok, premetto di essere particolarmente misantropa e di avere giornate in cui l’odio verso la specie umana raggiunge livelli massimi. Giornate in cui prenderei a schiaffi chi si pone sul mio cammino, in cui preferirei trasferirmi in Antartide piuttosto che vedere certe facce, giornate in cui, insomma, è particolarmente alto il rischio di risultare spiacevole a chiunque decida, incautamente, di rivolgermi la parola.

Detto questo, concorderete con me sul fatto che oggi io sia stata fin troppo garbata, tutto sommato.

Ed è andata più o meno così:

“Pronto? Cercavo la Dottoressa Doduck.”

“Sì, pronto, sono io. Posso esserle utile in qualche modo?”

“Ehm, ecco, spero di sì…”

“Beh, mi dica dunque.”

“Vi contatto perché sto lanciando una start-up…”

“Ah. Ma dai.

“…una start-up per il food delivery. Ha presente no? I servizi che ti portano cibo a casa…”

“Beh. Che idea originale.

Continua a leggere “Zero Budget”

Pubblicato in: Portfolio

Cara Virginia, se mi vedessi…

Il fatto è che qui all’Azienda Ridens non abbiamo una sala per la pausa pranzo.

 

Neanche una sala relax o per il caffè, a dire il vero.

 

E se in Google, Apple e AirBnb pensano che lo spazio ricreativo sia fondamentale, se nella nuova era aziendale si sente la necessità di mettere a proprio agio i dipendenti perché solo così possono essere produttivi e super creativi, se perfino Virginia Woolf sosteneva che “non si può pensare bene, amare bene, dormire bene, se non si è mangiato bene”,  qui – per quanto siano tutti sorridenti, friendly e zen – non c’è uno straccio di posto in cui poter consumare un triste pasto freddo che non sia la propria scrivania.

Fare Sport – Primo Round

“Ehi, Pilush…”

“Che c’è, Doduck?”

“Penso sia arrivato il momento che io mi iscriva in palestra..”

“Penso sia un’ottima idea.”

“Ehi. Aspetta un attimo.”

“Che c’è?”

“Cosa intendi?”

Cosa intendo con cosa?”

“Hai detto: Penso sia un’ottima idea. Intendi dire che mi trovi grassa.Continua a leggere “Fare Sport – Primo Round”

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Puad

Puad è paffuto e riccioluto. Sui capelli neri ha sempre qualche residuo bianco, forse forfora, forse briciole, non saprei.

La voce di Puad inizia grave e finisce acuta, a ogni frase. A volte tende per questo a diventare fastidiosa, ma solo a volte.

Puad è arrivato nell’Azienda Ridens circa un anno fa, un mese dopo di me. Solo stamattina ha finalmente firmato il suo contratto di stage. Ma a Puad non interessa. Puad è un tipo tranquillo e senza troppe pretese. Appassionato di trash e cultura pop anni ’90, è amico di tutti qui. Passa da un ufficio all’altro, facendo qualche battuta o raccontando qualche suo aneddoto e riesce così a intrattenere chiunque, dalla signora che fa le pulizie ai tre capi che – di fronte a cotanta purezza e spontaneità – non possono far altro che farsi due risate da dentro le loro cravatte. Per lo stesso motivo, Puad è il re del gossip aziendale. Sempre aggiornato su ciò che accade, detiene le confidenze di tutti e ogni tanto si lascia scappare più del dovuto creando scompiglio fra gli uffici.

Puad è disponibile ma un po’ pigro, dunque quando può sparisce. Si dilegua. Finge di poterci essere, ma poi scompare. Gli capita soprattutto quando si tratta di fare lavori corporei, che ne so, spostare scatoloni, allestire sale. Puad, sempre ovunque e in mezzo a tutto, ha proprio una capacità innata nel capire quando è il momento di non farsi trovare. Continua a leggere “Puad”