Pubblicato in: Portfolio

Pensa a tutto lui.

“Pronto, Doduck? Allora, confermato, arriviamo lì da te il 31, saremo in dieci.”

“Ehi, pronto Pilush, aspetta. Come, il 31? In dieci? Dove?”

“Ma sì, Doduck, te ne avevo parlato il mese scorso. Mi sembrava fossi d’accordo all’idea di passare il capodanno a casa tua in campagna, con i miei amici.”

“Ma, Pilush, ne avremo parlato per sbaglio chissà quando. Poi tu sei partito per il mondo e…”

“Beh, ma ora sono tornato. Sarà una grande festa! Ho già pensato a tutto io.

“No, Pilush, un attimo. Qui a casa ci sono già i miei, ceneranno in sala con i loro amici.”

“Bello! Più siamo, più ci divertiamo!”

“No, temo tu non abbia capito. Loro saranno già un sacco di persone, non posso aggiungere altri dieci invitati, non credi?”

“Ah.”

“Dobbiamo trovare un’alternativa”

“Hai ragione, Doduck.”

“Devi chiamare subito i tuoi amici e dire che purtroppo…”

“Purtroppo… faremo il cenone nel seminterrato!

Continua a leggere “Pensa a tutto lui.”

Pubblicato in: Istanze, Portfolio

Letterina da una eterna stagista

Caro Babbo Natale,

scusa il ritardo. È che in autostrada c’era un traffico pazzesco ieri pomeriggio, così ci ho messo un secolo ad arrivare a casa e mi riduco a scriverti all’ultimo, quando sarai già in coda in lavanderia a ritirare il vestito rosso delle grandi occasioni, con la slitta revisionata e pronta a decollare, e con i folletti e compagnia bella impazziti per l’ultimo controllo pacchi prima della partenza.

Spero potrai esaudire comunque i miei desideri e farmi avere tutto ciò che ti sto per elencare, perché ci tengo, perché credo – tutto sommato – di essere stata brava quest’anno, e soprattutto perché sono una stagista da tempo immemore ormai, e sì – insomma – la vita è già stata abbastanza dura con me, per non concedermi neanche qualche regalo a fine anno a causa di un piccolissimo ritardo, non credi? Continua a leggere “Letterina da una eterna stagista”

Pubblicato in: CV, Portfolio

Gente allegra, il Ciel l’aiuta!

La zia suora è la sorella di mia nonna, ha 93 anni e ha preso i voti per l’Ordine di Sant’Anna 75 anni fa.

Per un caso fortuito abita a Lavorandia da sempre, da prima ancora del mio arrivo qui, sebbene il luogo sia a chilometri e chilometri di distanza dalla nostra città d’origine e tanto che la sua effettiva esistenza era niente poco più di una leggenda per noi nipoti, fin quando l’inizio di uno stage nella stessa città della monaca non mi ha portato a verificarne di persona l’autenticità.

Vive, con una trentina di altre sorelle a lei coetanee, in un istituto non troppo distante dall’Azienda Ridens, un luogo buio e austero a cui sono approdata nei miei primi giorni da stagista, in cerca di cibo e di un tetto, come nei migliori romanzi di formazione.

A dispetto del luogo, le suore mi hanno accolto fin da subito con il giubilo che ho scoperto poi contraddistinguere ogni momento della loro giornata, decidendo che – in virtù delle mie visite reiterate – potessi essere un po’ una nipote condivisa a cui smollare caramelle decennali e pasticcini di marmoContinua a leggere “Gente allegra, il Ciel l’aiuta!”

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Drastiche decisioni

“No. No. Nooo.”

“Che c’è? Oddio, Satti, che ti prende?”

“Non ci posso credere.”

“A cosa, Satti? Cosa è successo?”

“Vieni Doduck, avvicinati allo schermo, vieni a vedere.”

“Eccomi, eccomi, che c’è?”

“Guarda qui, guarda che foto ho trovato!”

“Ehi, e questo chi è?”

“Come chi è? È lui, il triatleta che mi sta corteggiando.

“C’è un triatleta che ti corteggia, Satti?”

“Sì, Doduck, te lo giuro.”

“Ma sei proprio sicura, Satti? Voglio dire, come è successo?Continua a leggere “Drastiche decisioni”

Cara, fresca, dolce neve

Cara, fresca e dolce neve,
in questi giorni scendi lieve,
tanto che saresti anche carina,
se io non dovessi star fuori fino a sera, dalla mattina.

Solo ieri, per esempio,
ho dovuto far 500 chilometri in autostrada, oddio, che scempio!
E stamattina – per dirla tutta –
uscire dal piumone è stata davvero brutta.

Per non parlare del raggiungere l’ufficio,
al freddo, e al gelo, proprio un sacrificio.
‘Ché già ero triste perché Pilush se n’è andato,
dover andare a piedi a lavoro, davvero non l’avevo considerato.

E per di più era pure tardino,
così ho pensato di pedalare pian pianino,
pur di non rinunciare alla bicicletta:
ero, credimi, troppo di fretta.

Alla prima curva, però, cara neve,
sebbene tu sia bella, dolce e lieve,
io ho dovuto frenare bruscamente,
e ho fatto un volo per terra, mica niente.

Mi sono rialzata zuppa e indolenzita,
e ti ho dato tanti epiteti che non si contan sulle dita.
Spero proprio tu non li abbia sentiti, neve,
o arrossiresti parecchio e perderesti il tuo candore.

Neve cara, dolce e lieve,
facciamo un patto, sii gentile:
dovrò tornare a casa fra qualche minuto,
fermati un attimo, vienimi in aiuto.

Quando poi avrò chiuso definitivamente il portone
e sarò al riparo, accanto al termosifone,
tu ricomincia pure a cadere,
cara, dolce e fresca neve.

Sono d’accordo che rendi tutto più bello,
ma da sotto a una coperta, non a un ombrello.
Non so se hai capito bene bene il concetto,
certo, l’ideale sarebbe ci fosse anche un caminetto.

O, in alternativa, cara neve bianca,
datti molto di più da fare, non sentirti stanca,
scendi copiosa, veloce e abbondante,
tutto il giorno e tutta la notte, fino alla settimana entrante.

Così da arrivare a due metri, fuori dalle case,
a imbiancare tutto: strade, paesi e chiese.
A bloccare ogni cosa, con muri di ghiaccio alti così,
da non potersi muovere, neanche in doposci.

E chissà, bianca neve, che allora non riuscirai
a dar gioia davvero a tutti, lasciandoli fuori dai guai,
tenendoli costretti in casa, a oziare al calduccio,
l’unico tragitto da fare: quello dal divano al lettuccio.

Ma aspetta, dolce neve, toglimi una curiosità,
quando scendi abbondante, anche gli uffici seguono delle scuole la modalità?
Ho dato per scontato che chiudessero, ma in effetti non lo so,
mi rivolgo a te che sei esperta, ti prego, non dirmi di no.

Se così non fosse, se il lavoro non riusciresti comunque a cancellare,
mi rimangio quello che ho detto, non hai proprio nulla da valutare.
Non ti resta, davvero, che fare dolcemente come Baglioni,
e levarti velocemente e candidamente dai maroni.

 

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