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Difficile a immaginarsi

Io adoro la pioggia. Giuro. Adoro i temporali forti, quelli con tuoni, fulmini, vento, magari un po’ di grandine…

Adoro la pioggia, l’autunno e l’inverno. Adoro quei pomeriggi/serate in cui si è costretti a rimanere a casa, magari sul divano, magari con un film, o con un libro, sicuramente con il plaid e una tazza calda perché fuori sta diluviando. Una gioia, proprio.

L’estate, per dire, la trovo molto fastidiosa. L’afa, le zanzare, le notti insonni, la sabbia appiccicata sulla pelle, il sudore, il condizionatore rotto, i 40 gradi all’ombra, la macchina sotto al sole, le piante che si seccano, la frutta che marcisce, il turismo spinto e le mille foto di vacanze, l’ostentazione di gioia e divertimento. Insopportabile proprio.

A pensarci bene, giusto una cosa salverei dell’estate: i temporali estivi. Continua a leggere “Difficile a immaginarsi”

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Ritorno a Lavorandia

Passate le due misere settimane di ferie estive, con la loro sfiga rinnovata e i loro concerti fra gente sudata e esaltata, non mi resta che tornare a scrivere qualcosa sulla mia tragica condizione di stagista, che poi è il motivo per cui questo blog era nato (ed è anche il motivo per cui fra un mese, allo scadere del mio stage, queste pagine si autodistruggeranno).

Dunque, dicevo, le vacanze sono durate due settimane e sono state più veloci di un ghiacciolo che si scioglie al sole, di un’onda che si porta via un castello di sabbia, dell’attimo in cui un piccione prende la mira e decide di cacarti in testa.  Continua a leggere “Ritorno a Lavorandia”

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Il bike sharing l’ha inventato Murphy

Ogni mattina uno stagista si sveglia e sa che dovrà correre più veloce della sfiga che lo perseguita.

Soprattutto se deve avere a che fare con il bike sharing, quel servizio di biciclette condivise, messe a disposizione degli utenti, nelle grandi città. Il bike sharing, unito alla sfiga stagistica, diventa un elemento di distruzione totale.

Se avrai bisogno di una bicicletta non la troverai, né nella tua, né nelle 4 stazioni limitrofe. Se invece vorrai posarla, stai certo che tutti i posti saranno pieni. E la probabilità che ogni cosa fili liscia è inversamente proporzionale alla fretta che si ha.

Il bike sharing l’ha inventato Murphy, per dimostrare l’inconfutabilità delle proprie leggi. Continua a leggere “Il bike sharing l’ha inventato Murphy”

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Sciò!

Oggi ho pranzato al parco. Come tutti i giorni, del resto.

Quello che io chiamo parco è in realtà un giardino, anche abbastanza piccolo, però è vicino all’ufficio e questo basta. È un giardino particolare perché lavora solo con gli impiegati. Niente famiglie, niente bambini che giocano, niente cani che corrono. Solo gente in tailleur o giacca e cravatta. E solo dalle 13 alle 14, perché poi si torna in ufficio.

Questa sua caratteristica, al di là di quanto si possa pensare, non lo rende troppo triste. Quella è un’ora delicata, in cui non si vorrebbe vedere nessuno, sentire nessuno, parlare con nessuno, soltanto morire, da qualche parte, in silenzio. E dunque, va bene cosi. Continua a leggere “Sciò!”