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Griscil

Vi ho già raccontato dello scherzetto di Capo Ridens che al ritorno dalla maternità mi ha piazzato in un nuovo ufficio, alle dipendenze di una più che mai depressa Satti.

Non vi ho detto però che oltre a me e Satti, in questo ufficio, vive e lotta la tostissima Griscil.

Sì, tostissima. Perché Griscil è una di quelle che non la manda tanto a dire. Caschetto nero, stile impeccabile, vitina stretta e gonne larghe. Sguardo affilato, lingua tagliente. Dice sempre quello che pensa. Anche a costo di andare contro i colleghi. Anche a costo di risultare cattiva. O distante, quanto meno. Griscil è arrivata in questo posto come receptionist e in meno di una decina d’anni ha scalato le vette, ottenendo una scrivania, un ruolo di semi-responsabilità e il rispetto sconfinato da parte dell’intera Azienda.

Persino Capo Ridens, che da sotto il suo ghigno prova ogni tanto a fare il simpatico, ha ormai capito che con Griscil non attacca. Perché Griscil ride solo quando lo decide lei, sta al gioco solo con chi decide lei, non si fa prendere da smancerie o perdite di tempo. Lavora sodo e dà stoccate all’occorrenza. Soprattutto a chi non rispecchia il suo ideale umano. O a chi chiacchiera troppo. O sembra essere troppo allegro. Sì, insomma, soprattutto a Satti che – sebbene sia a tutti gli effetti anche la sua di responsabile – ogni tanto risulta davvero un po’ troppo svampita per i gusti di tutti. E per quelli di Griscil a maggior ragione.

Qualche giorno fa, per esempio – dopo un rapido trasloco di scrivanie e la presa possesso di un nuovo ufficio piccolino ma grazioso, che abiteremo noi tre, da sole – Satti ha proposto di comprare un profuma ambiente che potesse rendere il tutto più accogliente. Se ne sarebbe occupata lei, potevamo stare tranquille. “Purché non abbia un odore troppo forte o troppo dolce”, ne ha subito smorzato l’entusiasmo Griscil, “qualcosa di acre, possibilmente, o agrumato, al massimo.”

L’indomani ovviamente Satti si è presentata con la boccetta più intensa e stucchevole che Lavorandia abbia avuto il coraggio di venderle. Non credo l’abbia fatto apposta, davvero. Anzi, credo che la sua anima buddista le abbia fatto perdere pure parecchio tempo a cercare una soluzione che potesse soddisfare equamente i gusti di tutte le sue giovani colleghe. Ma così è andata. E Griscil non gliel’ha di certo lasciata passare, lo capirete. Ha resistito mezza giornata con il profumatore aperto sulla mensola alle nostre spalle. Poi ha pensato che fosse davvero troppo per le sue narici e, per inibire gli effetti del malefico aggeggio, ha pensato bene di chiuderlo in un armadietto.

La povera Satti, una volta messa al corrente dell’insindacabile decisione, ha allora annunciato che se lo sarebbe riportato a casa piuttosto che vederci soffrire così. Ha dunque recuperato l’ampolla dall’armadietto, ne ha sfilato i bastoncini di bambù inzuppati per metà, e si è resa conto, solo allora, di non avere più a disposizione il tappo per chiudere e trasportare il profumo.

Triste si è affacciata all’ufficio accanto chiedendo se avessero qualcosa che potesse fare al caso suo e ha iniziato a provare diverse soluzioni per sigillare il barattolo finché, in seguito a una mossa un po’ azzardata, il liquido oleoso contenuto all’interno non si è irrimediabilmente e rovinosamente rovesciato sul pavimento, sulla parete. E sui suoi vestiti.

Ne sono seguiti: sguardo di disapprovazione di Griscil, corsa in bagno di Satti per recuperare della carta assorbente, ufficio accanto evacuato per la puzza, sguardo di commiserazione di Griscil, arrivo della signora delle pulizie con mocio e olio di gomito, tutte le finestre dell’Azienda Ridens spalancate sperando in un po’ di corrente, sguardo di rimprovero di Griscil.

Solo dopo una mezz’ora buona di pulizie e di scuse a tutti i colleghi, la mortificata Satti è riuscita a tornare alla sua scrivania, per sentirsi infine dire da Griscil che i suoi vestiti, imbevuti di quella roba, puzzavano ora a tal punto che tanto sarebbe valso lasciare la boccetta nell’armadietto.

Sì, insomma, questa convivenza fra colleghe sarà una passeggiata.

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Autore:

Stagista a tempo pieno. Giura che non se lo meritava.

18 pensieri riguardo “Griscil

  1. Eh, sì, la convivenza in ufficio è qualcosa che può essere molto, molto delicato, in particolare quando ci sono di mezzo puzze (di fumo in primis) e altre essenze varie. Io comunque vi sconsiglio di usare essenze profumate o peggio ancora candele. Difatti queste adorabili cosette odorose spesso contengono sostanze tossiche o cancerogene (e tu ti domanderai, ma allora perché lo Stato permette che si vendano? Ma questa è tutta un’altra storia). Ciao!

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