Pubblicato in: Portfolio

La gente che incontri per strada in città

Questa settimana è iniziata con il botto…

  • È cominciato agosto, mese di ferie e di compleanni. Il mio, nello specifico. Il 16. Io la butto lì…qualora voleste prendervi un appunto;
  • Dopo 20 giorni di assenza è tornato Pilush ad allietare le mie giornate e a preparare cenette nella mia vita;
  • Dopo 2 mesi di assenza è tornato il Temibile Romtas. La versione ufficiale è che sia stato ricoverato e che ora abbia risolto. La mia versione complottista mi fa invece pensare che lui abbia deciso di mancare apposta per così tanto tempo, solo per – inconsciamente – boicottare il mio blog nascente, togliendomi ogni fonte di spunto per i miei racconti;
  • Cilàn è partita per le vacanze, ha cambiato continente. Ma non ha fatto in tempo a mettere il suo piede dolente negli states che le avevo già scritto svariati messaggi su whatsapp, chiedendole cose da parte del Temibile capo. Lei naturalmente ha risposto all’istante, manco fosse andata un attimo alla posta all’angolo a spedire una raccomandata.
  • Lunedì è stato anche uno dei pochi giorni in cui ho rinunciato all’esperienza mistica del bike-sharing e ho preso la metro. E questa ve la devo proprio raccontare…

Sono riuscita a trovare un posto a sedere fra gente frettolosa che spingeva. Alla mia sinistra c’era una signora con un pezzo di cartone gigante (non so se fosse la scomoda custodia di qualcos’altro o solo un bell’ingombro fine a se stesso, ma tant’è). Alla mia destra c’era invece un ragazzo cinese, con un cellulare in  mano e auricolari alle orecchie.

Ora, so che non si dovrebbe, ma mi è capitato (capita spesso, ndr) di buttare un occhio allo schermo del suo cellulare per sbirciare cosa stesse guardando. Si trattava di un video musicale, con delle scritte in sovrimpressione.

Si sbaglia sai, quasi continuamente, sperando di non farsi mai troppo male…” 

Devo ammettere che la cosa mi ha stupito (nonché reso in un attimo nostalgica e orgogliosa visto il mio passato da fan-sedicenne-sfegatata): quello che il ragazzo stava guardando e ascoltando con tanto piacere e concentrazione, non solo era sottotitolato in italiano, ma era niente poco di meno che il video di una canzone di Laura Pausini.

La vita sai, è un filo in equilibrio e prima o poi, ci ritroviamo distanti…”

E prima ancora che io avessi il tempo di compiacermi, mentre saliva forte un moto di orgoglio patriottico, ecco che il ragazzo tira fuori dalla tasca un taccuino. Le pagine, rigorosamente con appunti scritti a mano, erano tutte divise in due colonne. La prima metà foglio era piena di scritte in cinese e l’altra metà, piena di quella che ho supposto fosse la traduzione in italiano.

E così, man mano che il video della canzone andava avanti, il ragazzo leggeva la trascrizione sullo schermo e poi scorreva le frasi sul suo taccuino per cercare di tradurre. O si appuntava parole nuove a cui dare un significato.

Prova e vedrai, ci sarà sempre un modo, dentro di noi, per poi riprendere il volo..”

Insomma, questi sono giorni di gente in viaggio, al mare, in montagna, in vacanza, in famiglia, giorni di gente che torna, di gente che viene e gente che va, e – a quanto pare – di gente che arriva, non conosce la lingua, e tra afa e sudore, ripone tutte le proprie – evidentemente poco lucide – speranze in Laura Pausini. Poi dicono che il caldo da alla testa…

“Non siamo angeli in volo venuti dal cielo
Ma gente comune che ama davvero
Gente che vuole un mondo più vero
La gente che incontri per strada in città..”

Autore:

Stagista a tempo pieno. Giura che non se lo meritava.

5 pensieri riguardo “La gente che incontri per strada in città

      1. È vero, scrivere di una cosa può aiutare a darle ordine e coerenza; lo dice anche Italo Svevo in una delle “Continuazioni” de “La coscienza di Zeno”, ma in quel caso scrivere è anche correggere e falsificare… tanto si può fare con una penna (o una tastiera).

        Piace a 1 persona

Lascia un commento