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La Grande Festa Annuale di Primavera

Sabato scorso l’Azienda Ridens ha organizzato la Grande Festa Annuale di Primavera.

Si tratta, per l’appunto, di una maestosa festa che viene organizzata ogni anno e a cui viene invitata tutta la crème de la crème della clientela Ridens. Ovviamente è un evento creato ad hoc per dire ai nostri clienti delle cose. Tipo che ci siamo, che ci ricordiamo di loro non solo quando dobbiamo fatturare e che, in generale, siamo gente fighissima che fa cose fighissime. Tra cui delle feste superlative. Yeah.

Che poi, io non lo so di preciso quanto effettivamente la Grande Festa Annuale di Primavera costi ogni anno all’Azienda Ridens. Ma posso immaginarlo. Posso anzi fare una stima e una breve conversione e utilizzare come unità di misura, che so, i miei stipendi.

Tipo, secondo me, la Grande Festa Annuale di Primavera, in un’unica serata, è in grado di fumarsi l’equivalente di tutto lo stipendio che io prendo in due anni di lavoro. Forse tre.

E questo è molto triste, a pensarci bene. E a pensare anzi che poi, Capo Ridens, se faccio dei progetti o delle ore extra, sì insomma, se mi faccio il mazzo, Capo Ridens, solo per acconsentire a darmi 50 euro in più in busta paga, di solito fa storie che…apriti cielo! E mi dice che non mi accontento mai e che non devo stare sempre a chiedere di essere pagata e che se avrò la pazienza di aspettare poi lui mi rimborserà per tutto e che, e che, e che,.. e fatto sta che io non ho mai visto un euro in più.

Ma ok, sto divagando. Me ne rendo conto. E non è questo il punto. Mi riservo, anzi, di approfondire eventualmente la mia pessima condizione retributiva in un prossimo post.

Lasciamo quindi perdere la mera questione materiale monetaria e torniamo alla festa che è l’unica cosa che conti davvero. Dunque. Il punto è che ogni anno, per la Grande Festa di Primavera, l’Azienda Ridens si inventa un tema diverso.

Un tema probabilmente pensato un po’ così, ad minchiam, e su cui poi viene però costruita tutta la serata, e incentrata tutta la musica, e ideati gli addobbi e perfino deciso il dress code da imporre agli invitati. Mannaggia.

Beh, il geniale tema della Grande Festa Annuale di Primavera che si è svolta lo scorso sabato era “La fabbrica di cioccolato” e così, per celebrare non solo Willy Wonka ma soprattutto lo sfarzo e la ricchezza e la magnificenza Ridens, corridoi, uffici e cortile si sono riempiti, per quella sera, di fiumi e fiumi di cioccolato: fuso, bianco, nero, nocciolato, dolce, amaro, quattro strati, ripieno, al latte, fondente, e cioccolatini di tutti i tipi, e uova avanzate da Pasqua.

Roba che l’equivalente di almeno 10 mie mensilità – di quei due o tre anni di stipendio totali – saranno state spese solo in cioccolato (si fa sempre così per dire, eh).

Ho visto gli invitati abbuffarsi di cioccolata, tuffarsi tra quei fiumi e quelle montagne di cacao e poi leccarsi le dita, impataccarsi vestiti da migliaia di euro, farsi selfie con le labbra marroni e le nocciole fra i denti.

E ve lo confermo, il cioccolato aiuta senz’altro il buon umore, perché via tutti giù a ridere di gusto per l’intera la serata, Capo Ridens e Satti e Capo2 e perfino Puad che si sa, quello dove lo metti sta. Tutti che sembravano in botta e che cantavano e ballavano, gioendo e  vantandosi di essere l’azienda più bella del mondo. Sicuramente la più dolce.

Beh, il problema è che per quanto i Clienti Ridens invitati alla festa fossero tanti, e per quanto il cioccolato faccia gola sempre e se gratis ancor di più (lungi da me voler sostenere il contrario), le montagne di cioccolato presenti alla festa son risultate, alla fine, davvero troppo alte per essere conquistate anche dai più temerari scalatori golosoni.

E così ci siamo ritrovati, lunedì mattina, con interi scatoloni di cioccolatini e barrette da smaltire.

E voi penserete a che gioia possa rappresentare un simile disguido. E vi assicuro di averlo pensato anch’io, e di aver creduto che effettivamente non tutti i mali vengono per nuocere, anche, e che il tema della festa di quest’anno fosse stato, con il senno di poi, senza dubbio il più azzeccato degli ultimi anni e sicuramente più azzeccato del tema Luna Park dell’anno scorso in cui, per tutta la settimana successiva alla festa, avevamo potuto smaltire solo pop corn inumiditi o del tema Fast Food di due anni fa in cui gli hot dog erano andati a ruba dopo la prima ora e non era avanzato quindi proprio niente per i giorni successivi.

Oggi però è giovedì. Il che vuol dire che sono esattamente 4 giorni che non resisto alla mia gola e che affogo dispiaceri e noia di una vita in ufficio ingurgitando cioccolata come se non ci fosse un domani. Cioccolata che, tra l’altro, non accenna a diminuire (ormai è chiaro abbiano investito anche la mia tredicesima e quattordicesima nella scenografia cioccolatosa, altro che qualche mensilità!).

E il problema è che un domani invece ci sarà. Un domani fatto di irrimediabile nausea da cacao, brufoli e ciccia.

E ci sarà anche una prova costume fra meno di un mese. Sigh.

Eh sì, insomma, maledetta Azienda Ridens. Che ti devo dire…

…tu ci provi, non è che non ci provi…

…ma mai che riesci a pensarne una giusta, oh!

 

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Autore:

Stagista a tempo pieno. Giura che non se lo meritava.

22 pensieri riguardo “La Grande Festa Annuale di Primavera

  1. Senti, Doduck, tu sei giovane e va bene, ti piace il cioccolato e questo va ancora meglio.
    Ma sei sicura di voler restare all’azienda Ridens? Ora, da come tu la racconti, mi pare che le possibilità di transitare da stagista for life a qualcosa d’altro mi sembrano ridotte. Magari non si trova nient’altro, non lo so. Magari quello che fai ti entusiasma, e anche quello va bene. Però pensare anche alla pagnotta oltre al cioccolato?

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    1. Mannaggia, ma certo che ci penso alla pagnotta, ogni giorno. E mi guardo intorno, anche. Ma non è così facile caro rmammaro! E intanto mando giù cioccolato amaro… 😕

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  2. Cara Doduck, la linea per un volatile è importante. Basta cioccolato, è ora di volare. Prepara la aliclette e allenati. Sei una papera affascinante e non hai figli. È ora di migrare. Manda a cagare Ridens ( hai presente Kevin Spacey in American Beauty?). Ci vuole coraggio per andarsene ma ce ne vuole ancor di più per restare. Non ascoltare quei cagasotto dei tuoi colleghi: loro non hanno le ali.

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    1. Caro Giovanni, hai proprio ragione e ti assicuro che ci penso ogni giorno. Ma è così sbagliato sperare di trovare un’alternativa valida prima di mollare l’Azienda Ridens che – nonostante tutto – è pur sempre lavoro? Intanto, comunque, confermo di aver smesso definitivamente con la cioccolata. Tengo d’occhio la linea, pronta a spiccare il volo! 😉

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  3. se vuoi smaltire il fondente fondente posso darti una mano. Ciccia e brufoli non me ne frega nulla ma il cioccolato fondente – quello al 90% – invece sì. Domani mattina nel caffè finirà una barretta di cioccolato.
    Però potresti recuperare qualche mensilità vendendo qualche scatolone di cioccolato.

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