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Quarantottesimo giorno di prigionia.

Ecco, stasera, annunciata la cosiddetta Fase 2 in cui, a quanto pare, si potrà uscire, ma in realtà non si potrà uscire, si potrà ricominciare l’attività fisica in parchi e giardini ma in realtà si dovrà correre lontani e in direzioni opposte, si potranno incontrare parenti ma in realtà non ci si potrà dare buffetti sulla guancia e non si potranno organizzare pranzi e grigliate, ci si potrà muovere all’interno della regione ma solo con autocertificazione, ci si potrà spostare fuori regione ma solo con autocertificazione, si potranno riaprire le aziende, ma in realtà solo alcune, e si potrà tornare a lavoro ma in realtà solo con gli adeguati dispositivi di sicurezza, si potranno celebrare funzioni funebri ma in realtà solo con un massimo di quindici spettatori, si potrà ricominciare l’attività sportiva agonistica ma in realtà solo quella individuale, niente squadre, si potrà prendere cibo d’asporto ma senza sputare sulla pizza altrui mentre si attende in coda, poi riapriranno anche musei e chiese e ristoranti, bar, e estetisti, parrucchieri e barbieri, ma in realtà non ci si potrà andare prima di giugno e soprattutto non prima di Mattarella, e infine – con tutte queste misure di sicurezza, e attenzione, e precauzioni, e distanziamento sociale – stiamo andando bene ma in realtà sicuramente ci sarà una ricaduta.

Insomma, sembrava stesse per finire la prigionia, ma in realtà anche no.

 

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