“E così Conte ha parlato ancora…”
“Già.”
“Pilush, ma tu ti rendi conto che ha prolungato la chiusura di altri 25 giorni?”
“Così ha detto, Doduck.”
“Sì, ma non so se hai capito bene: il primissimo decreto, quello di marzo, prevedeva 25 giorni di chiusura, fino al 4 aprile. E all’epoca sembrava un’eternità.”
“Ricordo.”
“E ora – ora che il peggio sembrava passato – così, fra una battuta, un insulto a Salvini e un augurio di Buona Pasqua, ecco che arriva una nuova quarantena, di egual durata.”
“Proprio così.”
“Vuol dire che i 25 giorni del primo decreto, che tutti noi pensavamo rappresentassero una chiusura epica, erano in realtà solo un assaggio, l’antipasto di un cenone pantagruelico di cui non conosciamo ancora l’effettivo numero di portate, il prequel di una serie di cui non è stata ancora scritta l’ultima stagione…”
“Va beh, ora non essere melodrammatica.”
“I prodromi di un parto podalico plurigemellare.“
“Ma se io l’ho sempre sostenuto! Che l’avevate tutti presa un po’ troppo allegramente.“
“Che intendi, scusa?”
“Ma sì, dai, tutti subito a prendersi bene, a inventare challenge sui social, e rituali collettivi sui balconi. Può mai essere vita, questa?”
“Va beh, Pilush, ma capisci l’intento, no?”
“E tutti a regalare tutte le proprie competenze online, dalle lezioni di pilates alla meditazione mattutina… “
“Ma dai, è bello che si sia provato a reagire da subito! Non trovi?”
“O a decidere di scrivere diari quotidiani sulla quarantena.”
“Ehi! Che vuoi dal mio diario?”
“Ma dai, Doduck. È un format che può reggere per 25 giorni. Ma credi davvero che la gente avrà voglia di continuare a leggere i resoconti sulla tua vita ancora per molto?”
“No?”
“No. Certo che no! E, in ogni caso, non è questo il punto.”
“E qual è, il punto?”
“Il punto è che si è smarrito il senno, si è perso di vista l’obiettivo e, intanto, si sono consumate pure un sacco di energie a inventarsi cose assurde, tutto nei primi 25 giorni.”
“Va beh, ma che male c’è?”
“Ah, nessuno, Doduck. Ma, ora, cosa escogiterete per le prossime settimane? Ora che le canzoni alle 18 hanno già stancato?“
“Mannaggia.”
“E ti sembra normale che si diano da giorni un sacco di giudizi sul periodo che stiamo attraversando, come se fosse già possibile guardarlo a posteriori? E tutti a dire che siamo profondamente cambiati, e che nulla sarà più come prima, e che apprezzeremo la vita diversamente…”
“Non ti sembra?”
“Non è questo il momento di dirlo, Doduck. Capisci? Non se questa cosa durerà ancora mesi.”
“Non saprei, Pilush…”
“E le pubblicità, e i giornalisti, e i conduttori, e i politici, tutti a ripetere a ogni ora che andrà tutto bene. Mamma mia, che ansia!“
“Ma come, Pilush? Che stai dicendo?”
“Dico che siamo in una situazione anomala, mai sperimentata prima. Dico che non si può assolutamente sapere quanto durerà, e a cosa porterà. Cercare di ingannare il tempo dedicandosi a strambe attività, riempiendolo di un mare di contenuto immotivato e di innumerevoli incoraggiamenti non richiesti non ci aiuta a riprenderci la nostra vita.”
“….”
“Non fa altro che tenerci in stand-by, rimandando ogni cosa reale a se e quando tutto finirà, se e quando saremo cambiati, se e quando sarà andato tutto bene.”
“E allora? Che dovremmo fare?”
“A tal proposito, ho una mia teoria.“
“Spara.”
“Dovremmo iniziare, da subito, a vivere come se fossimo nella normalità.”
“Ah.”
“A studiare nuovi lavori, attività e modalità che, a questa normalità, di volta in volta, si possano adattare. Ma seriamente. Ché continuare a crederci in una sorta di prolungato carnevale, con gente che canta e scrive cose simpatiche sui social, ci fa solo perdere un sacco di tempo. Capisci?”
“Dici bene, Pilush. Ma se poi fra 25 giorni si ritornerà davvero alla vita di prima? Avremo fatto del lavoro inutile!”
“E se poi non ci si tornerà? O se ci si arriverà fra anni?”
“Non possiamo sapere come andrà.”
“È quello che credo anch’io! Per questo dico di stare pronti ad adattarsi alla situazione in ogni momento, invece di perderci in quisquilie aspettando che qualcosa si sistemi.”
“Mah.”
“L’ho chiamata Teoria dell’Instabilità ed è il mio nuovo progetto della vita. Almeno per i prossimi 25 giorni.”