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Quattordicesimo giorno di prigionia.

Che il Doduck Papà, qualche tempo fa, non se la sia passata troppo bene ve lo avevo già accennato.

E che, dopo qualche tempo, continuasse a non passarsela alla grande, anche.

I 70 anni che compirà fra qualche giorno completano il quadro e lo rendono –  a tutti gli effetti – uno dei soggetti più a rischio di questo momento storico. Sì insomma, uno di quelli che poi i giornali dicono “era anziano, e con patologie pregresse. Amen”.

Per questo, da quando è iniziato il casino, lui e la Doduck Mamma si sono chiusi in casa senza più sentire né vedere nessuno nel raggio di miglia e miglia.

Certo, hanno un bello spazio e una buona dispensa. La loro potrebbe, tutto sommato, essere considerata quasi una bella reclusione, non dico un Castel Gandolfo papale, ma almeno una Sant’Elena napoleonica per quiete e panorama.

C’è un unico problema: l’essere davvero completamente soli in una situazione per loro più precaria che per altri.

Il Doduck Papà necessita infatti di un sacco di cose a cui, in questi mesi, contribuivano alcune persone – dagli infermieri, al fisioterapista, al medico, alla badante – che, al momento, non possono proprio più avvicinarsi alla regale dimora.

Per ora la Doduck Mamma tiene botta. Da sola.

Alti e bassi, ma tiene botta.

Non sapendo, però, per quanto tempo durerà ancora la prigionia e per quanto ella, effettivamente, terrà botta, stasera ho provato a contattare alcuni dei numeri verdi messi a disposizione durante l’emergenza per capire se, eventualmente, vista la situazione-e autodichiarato il mio assoluto benessere-e la mia autoquarantena di già due settimane-e l’assoluto malessere o futuro tale della coppia genitrice-e l’effettiva (non irrisoria) distanza di 500km circa che intercorre fra Lavorandia e la dimora in questione-sarebbe stato, in qualche caso, possibile ipotizzare un’eventuale scavallamento di comune e regione per raggiungere i soggetti in difficoltà.

“Viste le condizioni di salute di suo padre, è autorizzata allo spostamento”, mi hanno risposto. “Spostamento che, proprio per le condizioni di salute di suo padre, è altamente sconsigliato.

 

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