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Quarto giorno di prigionia.

Viviamo ormai nel divieto assoluto di uscita. Divieto assoluto di socialità. Divieto assoluto di passeggiata. Divieto assoluto di messa in piega, ceretta o lezione di Pilates.

Ok, ok. E poi ci sono anche cose diverse rispetto alla vita di prima. Credo.

Ecco.

La spesa. Non si può più andare in coppia a fare la spesa. Solo uno per famiglia. Con guanti e mascherina. Questo vuol dire che non posso più mettermi lì fra gli scaffali e dedicare ore a valutare ogni prodotto, calcolare prezzi, promozioni, sconti. Ora va solo Pilush. Compra a sentimento e torna a casa.

Non moriremo per la febbre dunque, ma per i trigliceridi.

E poveri in canna.

Satti – che la sa lunga su come va il mondo – consiglia, in questi giorni di reclusione, di mangiare soprattutto verdure. Per purificare il fisico, eliminare tossine, e creare un ambiente sanificato e dunque ostile al virus. Buono anche legumi e cereali. Da tenere assolutamente alla larga grassi e zuccheri che portano solo gioia effimera, senso di colpa prolungato, e – su lungo periodo – la morte.

Sisch ultimamente, pur di contraddire Satti, appoggia il consumo sfrenato di bibite gasate e carne derivante da allevamenti intensivi. E figurarsi che 2 mesi fa, quando è stata assunta, era vegana!

Oggi Sisch e Satti hanno fatto una videochiamata di lavoro di 3 ore e 47 minuti.

Lo so bene perché connesse, in un angolino, c’eravamo anche io e la timida stagista Capci che non osavamo intervenire di fronte a cotanto fervore.

Le questioni? Sempre le stesse: Sisch fa delle considerazioni e Satti si giustifica. Sisch nota cose che non le piacciono e Satti si giustifica. Sisch apre bocca e Satti si giustifica. Sisch perde la connessione, si assenta per rispondere al telefono, si alza per fare pipì. E Satti si giustifica.

All’alba della quarta ora di videochiamata, ormai stremate, ci siamo salutate.

Poco dopo ho ricevuto, in privato, un messaggio di Sich: “La odio!”.

Poco dopo ho ricevuto, in privato, un messaggio di Satti: “Sto uscendo a fare la spesa. Ho bisogno di dolci. Andrò senza mascherina.”